Cultura
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di Giulio Iudicissa
Di proverbi e detti sull'amicizia ne circolano tanti da sempre. Chi è appassionato del tema può trovarne di simpatici in tutte le lingue e persino nei dialetti. Son tutti veri naturalmente e qualcuno colpisce anche per la sua originalità. Questo, ad esempio: ‘amico della pentola’, che nella forma madre suona come ‘amicus ollaris’. Gli antichi latini, pratici ed arguti, lo stamparono nella loro letteratura e da quella giunse a noi. Chi sia l'amico della pentola si intuisce con facilità: la persona interessata, che ti segue, ti accarezza, ti lusinga, ti lecca, ti benedice addirittura, finché ha qualcosa da chiedere, un beneficio da ricevere, insomma, finché la tua pentola è piena.
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Spero abbiate trascorso una settimana serena, ecco un pensiero sul Vangelo di oggi. Spero possa darvi qualche spunto di riflessione ed esservi di conforto:
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Il Vangelo di oggi: Gv 8.1-11: In quel tempo, Gesù si avviò verso il monte degli Ulivi.
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di Giulio Iudicissa
Quando la si prova, non bisogna nasconderla né di essa avere vergogna. È condizione umana, uno stato che tutti abbiamo provato o proveremo. Stanchezza sente l’uomo comune, che rientra a casa, dopo la fatica quotidiana, stanchezza sente l’atleta, il quale taglia primo il traguardo ed anche l'altro, che a stento arriva ultimo, stanchezza sente il grande eroe del mito, dopo la battaglia vittoriosa o persa, stanchezza sente pure il nostro Cristo, tradito, torturato e crocifisso. È così. Il laico l’accetterà, sconfortato, come legge perversa di natura, il credente si consolerà, attingendo a preghiera e speranza.
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di Rosella Librandi Tavernise
Dopo che il papa Sisto IV ne approvò la regola monastica, nel 1474, frate Francesco di Paola poté uscire dalla diocesi di Cosenza e andare a fondare nuovi conventi e nuove chiese in altre diocesi.
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Un giovane artista polacco, Jerzy Szumczyk, ha collocato nel centro di Danzica una statua che ricordava gli stupri di guerra commessi dai sovietici ai danni delle donne tedesche. La statua, intotolata “Komm Frau” (Vieni donna), ritrae un soldato russo nell’atto di violentare una donna incinta mentre le punta una pistola alla testa.
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Cari amici, In questa domenica ho pensato di inviarvi una preghiera invece che un pensiero sul Vangelo del giorno.
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di Giulio Iudicissa
Nel corso dei secoli le sono stati avvicinati molti aggettivi, per meglio definirla, per renderla oltremodo chiara e comprensibile ai più. Dagli aggettivi si è passati, poi, alle definizioni, introdotte, qui e lì, in prosa e inversi. Tutti pertinenti, ma se dovessi, io, così come ora faccio, parlare di essa, sceglierei Orazio, quando la contrassegna come nuda, “nuda veritas”. Ecco, la verità non possiamo velarla, coprirla, profumarla, truccarla, abbellirla. Essa è, punto e basta. Un consiglio: chi cerca l’applauso e il successo, non usi la nuda verità.
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Il Vangelo di oggi: Lc 15.1-3.11-32: In quel tempo, si avvicinavano a Gesù tutti i pubblicani e i peccatori per ascoltarlo. I farisei e gli scribi mormoravano dicendo: «Costui accoglie i peccatori e mangia con loro».
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di Giulio Iudicissa
Quest'inverno è diverso e tarda ad annunciarsi l'attesa primavera. V’è nell'aria come una mestizia, quale quella che sorprendo negli occhi tuoi, Padre mio, al vespro, mentre ti abbraccio e ti dico che tornerò domani. E neppure mi sfugge il tuo passo lento, se mi volto a guardarti ancora, quando già sei in fondo al corridoio e ti appresti a rientrare nella tua stanza. Sei qui, in ospedale, per lenire un dolore. Ma perché, d’improvviso, questo farsi concitato intorno a letto? I medici, quanti, questa notte terribile e dolce! Ed io a tenerti le mani, già fredde, e a carezzarti il viso, che mostra il soffrire e l'affanno. E intanto si accosta, pietosa, la buona Suora Emiliana, che veglia e ci dice che prega, così come noi. Il cuore disposto alla pace, ti addormenti che è l'alba e te ne vai, Padre, mentre un fievole raggio di sole, dall’invetriata in fondo al corridoio, annuncia il primo giorno di primavera, in Roma. È il 21 marzo 1974.
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di Massimo Nocito
Scalea 21/03/2021– Il progetto, finanziato dal MIUR con fondi Monitor440, ha avuto come destinatari 87 studenti delle classi quarte e quinte del Liceo “Pietro Metastasio” di Scalea. La sua finalità è stata quella di promuovere: la capacità di interagire e lavorare con gli altri, online su piattaforma dedicata con cinque moduli di 10 ore ciascuno, è stata affidata all’Associazione ARCA affiancata dall’associazione Didascalabria e dalla Fondazione ITS Elaia Calabria.
- Vetera nova a cura del prof. Giulio Iudicissa: Sentinelle del tempo
- Commento al Vangelo di oggi domenica 20 marzo: Produrre frutti buoni
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- Il pensiero della domenica di frate Gabriele Ofm: Restiamo in attesa, senza sapere cosa fare e cosa aspettarci
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- Vetera nova a cura del prof. Giulio Iudicissa: Una donna, mia madre
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