In questa Domenica delle Palme, il Vangelo ci racconta l’ingresso festoso di Gesù a Gerusalemme: una folla in festa, mantelli stesi a terra, cuori colmi di attesa e speranza.

Ma dietro l’entusiasmo, si nasconde il mistero di un cammino che conduce alla croce. Oggi, mentre portiamo in mano un ramo d’ulivo, proviamo a portare nel cuore anche un gesto concreto di pace, di riconciliazione, di affidamento. Che non sia solo un segno esterno, ma il desiderio sincero di camminare con Gesù verso la Pasqua.

La folla dei discepoli, esultando,

cominciò a lodare Dio a gran voce

per tutti i prodigi

che avevano venduto

(Lc 19, 28-40)

Cosa significano quei mantelli posati sul puledro a farti da cuscino o stesi a terra come tappeto? Perché questo spogliarsi festante venendo dietro a te che apri una strada dura, incomprensibile? Per seguirti occorre spogliarsi e abbandonare le proprie sicurezze, le protezioni che ci siamo faticosamente costruiti per difenderci dagli altri e dal destino. Occorre lasciare il nostro nido di certezze per puntare gli occhi verso te e camminare sui tuoi passi, fidandosi del tuo amore. L’inizio del cammino è esaltante, c’è aria di festa perché sei proprio tu quello che aspettavamo. La tua strada, però, conduce al calvario, prima che al giardino della resurrezione. Ce la faremo a seguirti così, senz’armi se non un cuore buono, Signore? Ce la faremo a scorgere la tomba vuota al di là della croce?

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