di Salvatore Martino

Aldilà del significato religioso, la pagina del Vangelo di questa domenica, comunemente detta del figliol prodigo, risulta particolarmente pertinente con il contesto incredibile in cui si trova oggi imbrigliata l’umanità, tra guerre, terremoti, fame, fenomeni migratori, follie di ogni genere, ed eclissi della speranza.

Un contesto che, a parte le responsabilità politiche, chiama direttamente in causa l’uomo, credente e non, la sua coscienza, la sua onestà, la sua responsabilità di cittadino del mondo, insieme alla sua incapacità di dire ho sbagliato e di volersi ravvedere, non omettendo, infine, la responsabilità verso ogni suo simile e verso la storia.

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