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Auguro a tutti voi una felice domenica. Il brano del Vangelo di oggi è forse uno dei più famosi che racconta il primo miracolo compiuto da Gesù Cristo. Ma conoscete il vero messaggio che ci vuole trasmettere? Per aiutarti a comprendere ho scritto alcune parole per te:
"Riempite d’acqua le anfore"
Gv 2,1-11_______________________________
Sì, tutto qui. Ma è quanto basta per il compiersi del miracolo. Perché l’amore possa tornare a scorrere nelle mie vene e fare della vita una festa, Dio mi chiede semplicemente di riempire la mia anfora. Vivere in pienezza; riempire di vita la mia esistenza attuale (per quanto fragile, fredda, vuota, sbagliata…) della cosa più semplice: acqua. Di quotidiana normalità. E di presentarla a lui, perché la possa trasformare in meraviglia. A Cana si celebra l’unione tra la mia povertà e la sua ricchezza. Il vino che dà gioia scaturisce da questo incontro; Dio non ricrea dal nulla la mia vita: la trasforma. È l’acqua ad essere trasformata in vino. Dio ha bisogno qualcosa di già dato per poter compiere la sua opera. Ha bisogno della mia umanità, per me un nulla, per lui preziosissima. Cari amici, riempite di acqua le anfore!
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di Giulio Iudicissa
La radio si accendeva, di solito, la mattina, durante il disbrigo delle faccende domestiche. Chi possedeva un grammofono, lo usava nelle feste comandate. La tivù, dove c'era, la si guardava dopo cena, per un’oretta. Il telefono, ancora raro, era destinato a brevi comunicazioni. Tutto qui. Eppure, in casa si stava bene e non c'era tempo di annoiarsi. Oggi, la fa da padrone il rumore, che frastorna e stordisce. Radio, lettore, tivù, telefono, tutti e sempre accesi, ma in casa si sta male e di tempo per annoiarsi ce n’è tanto.
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Il Vangelo di oggi: Gv 2,1-11: In quel tempo, vi fu una festa di nozze a Cana di Galilea e c’era la madre di Gesù. Fu invitato alle nozze anche Gesù con i suoi discepoli.
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Sono diffusissime, in Grecia, le trattorie che, d’estate, dispongono i tavoli all’aperto, spesso sotto un rigoglioso pergolato.
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di Giulio Iudicissa
Qualcosa l'avevo appresa a scuola, vicende familiari me ne riproposero la sostanza, l'esperienza personale, infine, mi convinse senza appello. Quell’antico malvezzo della politica, purtroppo, viene da lontano, non muore, resiste. Quale sia è presto a dirsi: chi governa non si applica anima e corpo alla carica, ma pensa all'altra, più grande e più alta, che gli piacerebbe avere domani. Dunque, si preoccupa di non scontentare gli alleati e di guadagnarne altri e poco importa, se il palazzo diventi mercato. Per un bel tratto sembra che il gioco riesca, ma, all’improvviso, gli accadrà la sorte dei suoi predecessori: si spegnerà come candela.
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di Giulio Iudicissa
Ne parlo con tranquillità, perché di tal peccato può darsi che mi sia macchiato anche io. Se è accaduto, comunque in un tempo ormai lontano, ne faccio ammenda, assicurando di non subirne più la tentazione. Parlo della ‘presunzione’, un peccato, che, poi, si accompagna a superbia e tracotanza. Chi lo commette e non se ne libera presto, lo porterà con sé forse sempre, quasi come seconda pelle e neanche si accorgerà di diventare, pian piano, persona fastidiosa e sgradevole.
Il pensiero della domenica di frate Gabriele Ofm: Il cielo si apre sotto l'urgenza dell'amore di Dio
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Mi auguro di cuore che voi abbiate iniziato al meglio il nuovo anno, già dalla prima settimana. Per rimanere uniti nella preghiera vi invio una riflessione sul Vangelo di oggi:
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Il Vangelo di oggi: Lc 3,15-16.21-22: In quel tempo, poiché il popolo era in attesa e tutti, riguardo a Giovanni, si domandavano in cuor loro se non fosse lui il Cristo,
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di Giulio Iudicissa
Miserere nobis, Domine, per la semina che, ieri, avremmo dovuto fare e non abbiamo fatto, preferendo alla doverosa fatica il trastullo. Miserere nobis, Domine, per il pane che, oggi, avremmo potuto assaporare e che abbiamo lasciato sul desco, preferendo al quotidiano cibo la corsa agli affari. Miserere nobis, Domine, per il lamento che, domani, rivolgeremo a te per il tempo, che pur benevolmente assegnatoci, abbiamo inutilmente consumato.
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Come avete passato questi giorni di festa? Spero che anche durante questo nuovo anno potremo camminare insieme, per questo vi invio un mio pensiero sul Vangelo di oggi:
Dio, nessuno lo ha mai visto:
il Figlio unigenito, che è Dio
ed è nel seno del Padre,
è lui che l'ho rivelato
Gv 1,1-18
_______________________________
Lo ha rivelato, cioè lo ha reso trasparente nella sua umanità: gesti, parole, carne, sangue, emozioni, paure, gioie, lacrime. L’umanità di Gesù è il racconto più bello e concreto del volto del Padre: quel modo di stare nella vita da fratello e da minore; quello sguardo penetrante che trabocca di infinita misericordia; quelle mani forti di carpentiere che si posano delicatamente sulla piccolezza di ogni carne; quei piedi impolverati di fragilità che non si stancano di camminarmi a fianco;
quel cuore squarciato dalla passione per ogni angolo di umano; quell’inconfondibile chinarsi sulle mie stanchezze per rialzarmi a vita risorta. Questo è Dio, il Dio che Gesù Cristo ogni giorno mi rivela. Dio che si fa carne dov’è carità e amore. Il Signore vi accompagni durante questo nuovo anno.
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