di Cristian Fiorentino
Energico, carismatico, e deciso. Si è presentato così, allo stesso modo di quando arbitrava, l’ex arbitro internazionale Daniele Orsato, lo scorso 4 dicembre, all’iniziativa indetta e allestita dalla sezione Aia di Rossano.
Nell’intera giornata di mercoledì scorso, infatti, D. Orsato nella mattinata è stato ospite del liceo scientifico di Rossano e nel pomeriggio presso la sala consiliare, per un saluto con le istituzioni. In serata, invece, presso l'auditorium Amarelli, l’incontro e la riunione tecnica ha riguardato gli arbitri della sezione jonica.
Presenti i neo-presidenti dell’Aia calabrese Francesco Filomia e dell’Aia rossanese Francesco Labonia, eletto lo scorso novembre, e tutte/i i tesserate/i della stessa sezione bizantina e il delegato Lnd Giovanni Bruno. Ad inizio evento è stato mostrato anche un emozionante video-tributo molto gradito dall’ex fischietto, oggi osservatore della sua sezione. Con fervore e lungimiranza, accento veneto e gran gestualità, gli stessi visti quando dirigeva le gare, D. Orsato ha trasmesso la propria esperienza a ragazze/i e incoraggiandole/i a coltivare i propri sogni affinché possano applicarsi con responsabilità secondo perseveranza.
Nella sua analisi, l’ex fischietto internazionale ha illustrato tutto il suo bagaglio di sacrifici, volontà e determinazione raccontando gli aneddoti della propria vita. Dal rapporto con i suoi genitori al corso per elettricista, il suo paese di poco abitanti, fino al corso per arbitro a Schio intrapreso per una scommessa con un amico. Il racconto ha toccato dalla prima volta nella sezione veneta, passando alla visione dei grandi arbitri dei primi anni Novanta come Agnolin e Beschin (molto conosciuto a Rossano e nell’area jonica visto che negli ultimi anni, prima della sua dipartita, vi risiedeva con i propri familiari e operava proprio nel mondo calcistico), alla risolutezza di voler arrivare ai palcoscenici del grande calcio.
Promessa mantenuta con i suoi familiari tanto che il fratello, nel giorno della promozione in serie A, tirò fuori il foglio su cui si era appuntato il sogno fatto a voce alta dal fratello Daniele. Proprio sul coltivare i propri sogni ha insistito tanto, nel corso dell’incontro, D. Orsato dispensando consigli utili frutto della sua lunga e lineare esperienza. Gli allenamenti tra la parte atletica in solitario lungo le vie del proprio paese, qualche volta ricorso anche dai cani, e quella al campo sportivo dove si addestrava nel fischiare proponendosi le situazioni di gioco che poi avrebbe ritrovato nelle partite.
Esempi che messi a confronto con oggi sembrano uscire da chissà dove e invece il buon D. Orsato, attraversato questa carrellata, ha voluto letteralmente spronare i giovani presenti contrapponendo i suoi inizi e metodi con l’era tecnologica attuale e con la possibilità attuale di poter usufruire di strutture sportive. Ha rimarcato l’importanza degli allenamenti, a carattere atletico, l’impostazione risoluta nel pre-gara con i giocatori delle squadre, nella chiamata delle distinte, finanche l’intensità con cui fischiare, saper tenere le redini della partita e soprattutto non preoccuparsi se si sbaglia perché solo sbagliando si migliora. Un aspetto su tutti che ha sottolineato più volte: “Frequentare la propria sezione e confrontarsi con i colleghi sempre e costantemente”.
Proprio il confronto con gli altri arbitri è stato un esempio costante che D. Orsato ha riesposto più volte durante la serata facendo carpire quasi sia stato il segreto del suo successo durante la sua carriera arbitrale. Fattore che testimonia anche la sua umiltà e le sue origini da cui è partito con tanta forza di volontà. Rapportandosi con ragazze/i in sala, a proposito del saper avere polso, ha anche presentato un paio di situazioni di gara attraverso dei video. Esempi pratici dove i tesserati hanno potuto apprendere meglio le indicazioni. E nell’excursus non sono mancate le parentesi su big-match, fuoriclasse, le partecipazioni agli ultimi mondiali ed europei e anche l’umiltà di confrontarsi con i colleghi internazionali argentini e messicani prima di dirigere Argentina-Messico. Una testimonianza quella dell’ex arbitro Daniele Orsato coinvolgente e incoraggiante che come ha sottolineato lo stesso pres. della sez. Aia di Rossano F. Labonia ha i contorni di umanità. «Umanità- ha ribadito D. Orsato- attraverso il coraggio di decidere. Non importa se sbagliamo. Dico sempre ai ragazzi, sbagliate perché è attraverso gli errori che si impara e si fanno le cose bene. Dobbiamo creare in questi ragazzi l’autostima perché sono giovani e più fragili di noi da ragazzi. Hanno bisogno di essere sostenuti e incoraggiati a non aver paura di decidere». Nel finale, proiettato anche un nuovo video privato e commovente che la sua famiglia, invece, gli ha tributato per la sua carriera. A corredo sono stati premiati con due targhe attestato per l’anniversario dei cinquant’anni di ades all’Aia rossanese Gaetano Luzzi e Claudio Fontanella. A margine anche un saluto con Fortunato Amarelli, proprietario della struttura della location, omaggiato con una maglia arbitrale da D. Orsato. Anche i neo-presidenti dell’Aia calabrese F. Filomia e dell’Aia rossanese F. Labonia hanno omaggiato D. Orsato con una targa di argento raffigurante il Patire.