In questa Seconda Domenica di Quaresima, il Vangelo ci porta sul Monte Tabor, dove Pietro, Giacomo e Giovanni assistono alla Trasfigurazione di Gesù.

Ma Gesù ci insegna che la fede non è fatta solo di attimi di luce, ma anche di cammino, di fiducia e di ascolto. La Quaresima ci invita a salire con Lui sul monte, per lasciarci illuminare dalla Sua presenza, e poi scendere, portando quella luce nella nostra vita quotidiana.

 

Pietro disse a Gesù:

Maestro, è bello per noi

stare qui

 

(Lc 9, 28b - 36)

 

È bello per noi stare qui, quando siamo nella luce, nella pace, nella meraviglia della vicinanza di Dio. Ma sotto la croce, nel dolore, nella sofferenza anche quella di ogni giorno... Eppure stare; rimanere, guardando il volto sfigurato del figlio, guardando in faccia il dolore con dolcezza, compassione, accoglienza. Solo così quel volto rivelerà tutta la sua bellezza, quella del più bello tra i figli dell’uomo. Saper stare, come Maria, insieme a lei, e se si fugge saper tornare per scoprire che l’amore fa miracoli, è esso stesso un miracolo. È il segreto di Gesù: l’amore sempre, ad ogni costo, soprattutto quando non si vede speranza, non rimane che questo. Ma questo è tutto.

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