Continua ad aumentare il rischio idrogeologico nel territorio comunale di Cariati e a supporto di questa affermazione ci sono le immagini realizzate dal Comitato Cariati Pulita dopo una potente mareggiata che ha interessato il centro costiero.
“Le immagini rivelano la virulenza dell’erosione marittima, che interessa tutto il tratto costiero sud – scrive il Comitato – a partire dall’ultimo braccio di scogliera. Un solo evento è bastato per provocare tanto disastro. Ma non solo”. “Il mare scavando, e creando “muri” di sabbia, si è canalizzato negli scoli dei torrenti, i quali, come si può vedere, versano nell’ abbandono più totale. Il pericolo, con l’inverno alle porte e l’arrivo delle piogge, è che l’acqua non riesca a fluire dalle montagne negli scoli dei torrenti, invasi dal mare, e possa procurare danni irreparabili. La furia del moto ondoso ha, come si dice, “mangiato” i lidi balneari, arrivando quasi alle abitazioni. Alcuni cittadini – è scritto nella nota del Comitato Cariati Pulita – consapevoli del pericolo e di una situazione che con l’incalzare dell’inverno rischia di aggravarsi, sono intervenuti di loro iniziativa, ponendo blocchi di cemento a protezione delle case. E questo non è accettabile. Non spetta a loro. Ci sono tutti i presupposti per chiedere lo stato di calamità. Anche perché nel nostro territorio comunale il rischio idrogeologico è esteso, non riguarda solo la zona mare”. “Solo un esempio: a monte, in località Varco, di fronte alla struttura sportiva e al centro di raccolta di rifiuti comunale, c’è un ponte sulla strada per Terravecchia (piuttosto trafficata perché è l’unico collegamento), a rischio di tenuta; sta praticamente crollando. E tutto questo mentre l’Amministrazione comunale è divisa dai suoi problemi interni, e propina cartoline che nulla hanno a che fare con la verità dei fatti; di questa triste realtà che vi raccontiamo. Dei veri problemi di Cariati”. “C’è bisogno di iniziative serie di tutela del territorio. Non basta il solito ritornello: abbiamo parlato, abbiamo incontrato, abbiamo segnalato. Lo stato di grave emergenza dato dall’erosione della costa va affrontato subito con azioni concrete, oltre che per l’incolumità pubblica e la tutela dei luoghi, anche per difendere quella parte di economia connessa un territorio affacciato sul mare. Occorrono studi di fattibilità, forse un nuovo studio meteo-marino, come quello commissionato dal Comune di Cariati, negli anni passati, ai migliori specialisti, per limitare i danni provocati dalla realizzazione dei moli portuali e delle scogliere, che creano a nord delle strutture grossi depositi di sabbia…”. “Il nostro litorale è, infatti, compromesso – conclude la nota – nonostante siano state realizzate opere di salvaguardia e protezione della costa . L’arretramento della linea di riva ha messo a repentaglio l’attività turistico balneare e la stessa sicurezza dei cittadini; non ci si può aspettare che provvedano da soli alla protezione delle loro attività e delle case. Infine, per il problema del ponte del Varco a rischio crollo, chiediamo: cosa impedisce di aprire la Bretella stradale, ovvero strada di emergenza già completata, che avrebbe dovuto congiungere e quindi collegare la S.S. 106 Ionica con la ex 108 Ter? In questa situazione di rischio, potrebbe assicurare il collegamento Cariati-Terravecchia senza pericoli per i cittadini che l’attraversano. E allora: erosione costiera, interventi urgenti, gestione degli scoli dei torrenti, un ponte a rischio crollo; non possiamo e non dobbiamo tacere di fronte a tutto questo”.
Il Comitato #CariatiPulita