Comunicato stampa
A distanza di anni dalla fine dei lavori, quello che doveva essere il centro per la diagnosi e cura della sterilità di coppia e procreazione assistita attrezzato presso il pian terreno del Guido Compagna non è operativo, ma quello che oramai non fa più notizia è il totale silenzio della politica locale, del sindaco e dei cittadini.
E pensare che per il quasi morente ospedale di Corigliano, questa unità semplice se fosse andata in porto, avrebbe significato un salto di qualità in una branca della medicina dove le patologie di cui tratta avrebbero ridato risposte alle centinaia di coppie con problemi di fertilità costretti a rivolgersi a strutture private o ad enti pubblici fuori regione, affrontando viaggi e spese, aumentando di fatto la spesa sanitaria a carico della regione Calabria. A fare bella mostra sui vetri (tra l’altro costosi) solo la scritta delle patologie da trattare e per cui era nato, una sala di attesa attrezzata, ed una stanza dove campeggia la scritta segreteria. E pensare, per quel che si dice che tale struttura (al momento fantasma) avrebbe un responsabile, il dott. Meringolo, già in forza alla ostetricia e ginecologia di Rossano, vogliamo sperare che il suddetto medico, sulla carta responsabile della unita semplice non percepisca l’indennità economica come già avviene per altre ambulatori solo sulla carta o su qualche targa che campeggia per i corridori dell’ ospedale di Rossano principalmente e quello di Corigliano, tra l’altro ambulatori, qualora qualcuno vi si rivolga è costretto a lunghe fila di attesa per avere una prestazione. Speriamo che le nostre preoccupazioni, tra l’altro legittime corrispondono a verità e se qualora non sono veritiere, qualcuno venga a smentirci. Nel frattempo, facciamo appello, in quanto cittadini utenti, affinché il direttore sanitario dott. Pierluigi Carino, (professionista responsabile) il primario del reparto di ginecologia ed ostetricia del Guido Compagna facciano loro la nostra perplessità e chiedano lumi al direttore generale dell’ ASP/CS dott. Mauro, ai funzionari e dirigenti, quali sono i motivi, se ve ne sono del ritardo a divenire operativo, speriamo, non sia la ennesima truffa o magari uno escamotage per accontentare qualche amico come spesso succede nella sgangherata sanità calabresese, ci dicano i motivi che tardano l’iizio delle attività ambulatoriali. Altro fatto increscioso, in tempi di magra economica per tante famiglie è sapere che nelle nostre zone, portare a termine una gravidanza costa alla giovane coppia all’incirca sui 2000 mila euro, ripartite come segue: almeno 6- 7 visite ginecologiche nell’arco dell’intera gravidanza, la visita, si aggira almeno sui 100 euro, aggiungi a questo: analisi, rigorosamente a pagamento, (e i politici, hanno pure il coraggio di parlare di incremento delle nascite, quando una semplice analisi è a carico della partoriente, abbiano almeno un po’ di pudore e si vergognino questi politici ingordi ed ignoranti) inoltre è consigliabile, quando vi sono i presupposti, eseguire nell’arco della gravidanza dalle 5 alle 6 ecografie semplici, in più uno o due ecografie cosiddette morfologiche, utili per diagnosticare malformazioni al feto, analisi del liquido amniotico rigorosamente a pagamento nel privato ecc.ecc. C’è da dire che buona parte delle coppie, si rivolge ad un professionista privato che tra l’altro è dipendente ospedaliero, prima per aggirare le lunghe liste di attesa degli ambulatori pubblici, secondo per avere un rapporto diretto e confidenziale con il ginecologo/ga o magari si è convinto, sbagliando che il privato dia risposte migliore, un altro motivo, potrà essere che al momento del travaglio, magari il professionista che ti ha seguito per tutto il periodo della gravidanza, se lo trova vicino al momento del parto. Si precisa che buona parte delle prestazioni vengono eseguite rigorosamente in nero, senza un ricevuta, o fattura, per fortuna, debbo affermare, poiché ne sono stato testimone, non tutti i professionisti agiscono così.
Movimento centro storico- Giorgio Luzzi