La bellissima pista di atletica a sei corsie, presente nello Stadio Brillia alla consegna dei lavori nel 1996, oggi non esiste più: è stata letteralmente cancellata dall’incuria e solo in alcuni punti ci sono ancora testimonianze di essa. Il campo di calcio, sebbene venga gestito dalla squadra locale, è ai limiti della praticabilità. Lascio al lettore trarre le dovute, personali considerazioni; a me preme aggiungere soltanto che, nella città di un “Campione del Mondo” qual è Rino Gattuso, forse, l’amore per il bene comune è, a tutti i livelli e gradi della società, assente.
di Francesco Sommario
CORIGLIANO: Per la tutela della salute e per il benessere psico-fisico un ruolo importante lo riveste la pratica dell’attività motoria, l’educazione alimentare e la promozione di corretti stili di vita, soprattutto per i giovani. Tuttavia, escludendo in parte il calcio, mancano strutture adeguate per praticare i vari sport a causa dei mancati finanziamenti e investimenti delle amministrazioni comunali in questo campo. Ma, oltre 33 anni addietro, gli Amministratori della città di Corigliano pensarono, giustamente, che fosse arrivato il momento di dotarsi di un centro sportivo polivalente moderno, efficiente e attrezzato.
Ciò li portò a intercettare i fondi necessari da destinare alla realizzazione di nuovi impianti sportivi e, prontamente, furono avviate le procedure per realizzare in Contrada Brillia uno Stadio Comunale: una struttura pensata non solo per il gioco del calcio ma anche per l’atletica leggera.
Riportiamo di seguito, brevemente, l’excursus delle principali tappe che hanno portato alla realizzazione dell’opera.
“La storia di questa struttura inizia il 22 giugno 1984 allorquando l’Ufficio Tecnico Comunale licenzia il relativo progetto. Quel progetto prevedeva che gli impianti fossero realizzati su un’area di 75.000 mq, di cui 27.500 interessati alla costruzione del primo lotto e la rimanente parte destinata a verde attrezzato, parcheggi e ulteriori ampliamenti, da realizzarsi con lotti successivi.
Corigliano, Stadio Brillia oggi
L’area dove sorgerà la struttura è facilmente raggiungibile sia dai coriglianesi che dai residenti nelle frazioni e paesi del circondario, poiché viene costeggiata a Nord dalla SS. 106 e a Ovest dalla Strada Provinciale per il Villaggio Frassa.
Per tornare al progetto, il primo lotto prevedeva la realizzazione delle seguenti opere: campo regolamentare per il gioco del calcio con area segnata dalle dimensioni (65,00X105,00)m2; pista podistica per l’atletica leggera a sei corsie, della lunghezza regolamentare di 400m; pedana per il salto in lungo e triplo; pedana per il salto con l’asta; pedana per il salto in alto; pedana per il lancio del giavellotto; pedana per il lancio del peso completa; pedana per il lancio del disco e martello completa di gabbia di protezione lanci; sottopasso che mette in comunicazione gli spogliatoi col campo di gioco; una tribuna di circa 1.900 posti a sedere, con sottostanti servizi pubblici, senza copertura lato ovest; una tribuna con 900 posti a sedere e con sottostanti magazzini e servizi pubblici lato est; un complesso spogliatoi atleti; la recinzione interna tra atleti e spettatori; la recinzione esterna agli impianti sportivi; la sistemazione a verde delle aree interne e la sistemazione viaria bianca delle zone di parcheggio e percorsi pubblici indispensabili; la sistemazione fognaria e idrica del complesso sportivo.
Tali interventi (siamo nel 1984) vengono quantificati in circa due miliardi e 400 milioni delle vecchie lire. Nel secondo lotto i progettisti hanno previsto, tra l’altro, la realizzazione di un campo di allenamento; la copertura delle tribune; l’abitazione del custode; l’illuminazione dei campi; la viabilità e i parcheggi.
Il progetto approda in Consiglio Comunale il 28 giugno 1984, con l’allora sindaco Cosimo Esposito e viene approvato all’unanimità dai presenti; ma da quel momento l’iter comincia a essere “vittima” di molti rallentamenti burocratici. Il 12 febbraio 1985 la Giunta Municipale approva il quadro economico per la realizzazione dell’opera; poi bisognerà attendere la bellezza di sei anni perché i responsabili comunali tornino a parlare del progetto. Finalmente, nella seduta consiliare del 26/11/1990 (sindaco Francesco Pistoia) viene approvata una variante planimetrica al precedente progetto; ma da allora passano altri due anni di assoluto silenzio. È solo l’Amministrazione con sindaco Giovanni Pistoia che da la spallata definitiva al progetto. Grazie all’interessamento dell’allora Assessore allo Sport Giorgio Pisano, il progetto riprese vigore e vennero esperiti tutti gli adempimenti burocratici, accedendo a fondi pubblici destinati alle strutture sportive, che hanno poi consentito alla successiva Giunta Geraci di poter mettere in cantiere la realizzazione dell’opera.
Nel dicembre 1993 la ditta “Leone Costruzioni” di Potenza si aggiudica l’appalto per la realizzazione del primo lotto, per un costo di 1.358.804.762 lire, con un ribasso rispetto al costo iniziale preventivato di oltre un miliardo di lire. Purtroppo, dal 24 gennaio 1994, data ufficiale d’inizio lavori, fino all’espletamento dell’opera, non sono stati pochi i problemi che la ditta aggiudicatrice ha dovuto superare. Il più grosso è stato quello che ha interessato la natura del terreno; infatti, per costruire le tribune si è dovuto fare ricorso a particolari interventi tecnici, a causa del fondo argilloso, che non consentiva una completa staticità delle strutture portanti delle tribune. Finalmente, dopo circa tre anni dall’inizio dei lavori, il centro sportivo è pronto e viene messo a disposizione dell’Amministrazione coriglianese che dovrà provvedere a gestire al meglio l’impianto del ‘Brillia’ e renderlo fruibile ai cittadini”.
Negli anni successivi, sul campo di calcio si disputarono le varie partite di campionato della squadra locale, mentre la pista di atletica venne utilizzata solo un paio di volte per delle gare di atletica leggera negli anni compresi fra il 1996 e il 2000.
Discariche abusive lungo la recinzione dello Stadio Brillia
Oggi, dopo circa ventuno anni di vita dello Stadio Brillia, la struttura si presenta alquanto fatiscente e abbandonata a se stessa. Viene utilizzata esternamente come discarica (vedi foto - settembre 2017) e, da qualche mese, come residenza di fortuna di alcune famiglie.
Residenze di fortuna lungo la recinzione dello Stadio Brillia
Il campo di calcio, sebbene ancora gestito dalla squadra locale, è ai limiti della praticabilità (n.d.r. è di questi giorni la notizia di alcuni interventi di rifacimento e manutenzione del rettangolo di calcio). La pista di atletica è stata letteralmente cancellata dall’incuria, solo in alcuni punti esistono ancora testimonianze di essa. Lascio al lettore trarre le dovute, personali considerazioni; a me preme aggiungere soltanto che, nella città di un “Campione del Mondo” qual è Rino Gattuso, forse, l’amore per il bene comune è, a tutti i livelli e gradi della società, assente.
(fonte: Periodico "Mondiversi", anno XV - n. 1 settembre-ottobre 2017 - www.mondiversi.it){jcomments on}