In riferimento a quanto da noi scritto in merito alla vicenda del Festival della Canzone Arbereshe e del prof. Gennaro De Cicco, diamo conto dell'intervento scritto sulla propria pagina Facebook dall'avv. Emanuele D'Amico Consigliere del Comune di San Demetrio Corone con delega alla Cultura e al Festival della Canzone Arbëreshe.
Egregio Signor Giacinto De Pasquale, La ringrazio per l’articolo dedicato al Festival, parlarne fa sempre bene e mi fa piacere che quest’anno se ne sia ricordato; so che è legato a San Demetrio, paese che ha avuto modo di frequentare assiduamente, avendo avuto ottimi rapporti con molti miei concittadini che ben si ricordano di Lei sin dai tempi dell’Università di Urbino; con altri, tra cui il Prof. De Cicco, ha condiviso la passione per il calcio, giocando prima e parlandone poi nei giornali; ricordo la sua prefazione al libro che il summenzionato professore ha dedicato alla mitica sandemetrese. Chiamato in causa in quanto organizzatore, mi tocca, però, mio malgrado replicare brevemente a quanto da Lei erroneamente scritto sulla vicenda di cui parla, presumo senza conoscere i fatti. Mi consenta di dirlo, trovo inopportuno ed anche irrispettoso dell’operato altrui l’uso di termini ed espressioni forti come “defenestrato”, oppure “dato il ben servito”, “pugno nello stomaco”!! Ma come si permette!? Solo per amor di Verità, lungi da me la voglia di polemizzare, Le dico, però, che al Festival della Canzone Arbëreshe nessuno ha “defenestrato” nessuno, o almeno non quest’anno, soprattutto non questa nuova Amministrazione Comunale della quale mi onoro di far parte. Il Prof. De Cicco è tutt’ora parte integrante del Festival Arbëreshe, lo stesso ci tengo a precisarlo, fa parte assieme al sottoscritto e ad altri amici, del Comitato Storico Festival della Canzone Arbëreshe, che quest’anno, grazie al primo atto della Giunta guidata dal Sindaco Ernesto Madeo è finalmente tornato ad avere un posto all’interno dell’organizzazione; giacché nell’ormai lontano 2016, dalla sera alla mattina di una torrida notte estiva lo stesso Comitato - che a ben ragione considero nel suo insieme l’Anima del Festival- era stato defenestrato (stavolta il termine è corretto; n.d.r.) in blocco; in barba agli accordi presi col Comune da mio padre l’Avv. Giuseppe D’Amico, ideatore della manifestazione, che ha sempre considerato il Prof. De Cicco, il Prof. De Marco e il compianto Prof. Pino Cacozza alla stregua dei propri figli. Cinque anni senza Festival hanno fatto male … per non dire della soppressione del premio della critica in memoria di mio padre! … Come mai in quell’occasione non ha fatto sentire la Sua voce al fianco di chi realmente era stato “defenestrato”? In qualità di Consigliere delegato al Festival di un’Amministrazione di nuovo corso, votata al cambiamento, avrò pure il diritto di pensare ad un evento “diverso”, non dico migliore, dico “nuovo”, che punti ad riavvicinare i giovani, o non posso cambiare nulla!? Avrò pure il diritto di scegliere collaboratori nuovi, capaci a mio avviso di invertire la rotta e far crescere il Festival dopo anni di lento e costante declino nella partecipazione di artisti e pubblico? E basta!! Lasciate lavorare chi si sta impegnando anima e corpo in questa nuova edizione del Festival! Colgo l’occasione per ringraziare il Sindaco per il sostegno e soprattutto il Direttore Artstico Lello Pagliaro, che sta buttando il sangue, gratuitamente, affinché si realizzi un nuovo grande Festival. Ci sarà tempo per le critiche fondate, ma dopo! Concludo con una citazione di mio padre, a me cara e purtroppo sempre attuale: “… Ben vengano le critiche costruttive; ci lasciano indifferenti le critiche stupide; reagiamo alle critiche dettate dalla faziosità”.
ROFT FESTIVALI. Avv. Emanuele D’Amico Consigliere del Comune di San Demetrio Corone con delega alla Cultura e al Festival della Canzone Arbëreshe.
P.S. Era giusto e doveroso dare spazio a chi direttamente è coinvolto nella organizzazione del Festival, leggere le proprie ragioni. La nostra risposta a quanto scritto dall'avv. D'Amico farà parte di un corsivo a parte.