di Francesco Caputo

Si ricorda, oggi, Santa Rita da Cascia, una delle sante più amate, oggetto di una straordinaria devozione popolare che il sondaggio di Datamedia sui santi e la religiosità degli italiani colloca al secondo posto dopo sant’Antonio di Padova;

tra i 50 link di ‘santi, beati e testimoni’ più visitati, Santa Rita da Cascia occupa il 6° posto, prima tra le altre donne,  amata così tanto proprio per la sua “normalità” nell’esistenza di vita, prima come figlia, poi come sposa e madre, poi come vedova e infine come monaca. A Rita la vita non risparmiò proprio nulla: fu data giovanissima in  sposa ad un uomo violento che fu assassinato e nel giro di poco tempo, anche i figli lo seguirono nella tomba. Entrò in convento, negli ultimi anni della sua vita portò impressa sulla fronte una spina che le provocò terribili sofferenze ad imitazione della corona di spine di Cristo. Si narra che ormai morente, espresse, ad una sua cugina che era andata a farle visita, un ultimo desiderio: una rosa dal giardino di Roccaporena. Era d’inverno. La cugina, incredula, pensava che delirasse, ma effettivamente trovò tra la neve la rosa rossa. Gliela portò e Rita tutta felice la regalò al suo Crocefisso. E così la rosa divenne il simbolo per eccellenza di santa Rita, una donna che nonostante i tanti dolori e sofferenze, le spine, riuscì a sentire il profumo di Cristo, sciogliendo la neve gelida di tanti cuori. Affidiamo alla Santa dei casi impossibili le situazioni più disperate ed ogni intenzione che parte dal nostro cuore. A lei affidiamo la città di Corigliano Rossano a pochi giorni dalle elezioni. W Santa Rita!

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