di Cristian Fiorentino

Presso la chiesa “Santa Maria ad Nives”, il 25 maggio 2024, si è vissuto l’ultimo dei quattro sabati offerti alla Madonna. Appuntamento conclusivo scortato fedelmente da decine di pellegrini che hanno invaso la parrocchia di Schiavonea.

 

Attraverso tale vocazione, ancora una volta, è stata confermata l’amabile venerazione anche dei fedeli coriglianesi verso la Vergine Maria. Tutto il mese di maggio, secondo la tradizione Cristiana, in realtà, è da sempre il periodo dell’anno per antonomasia dedicato alla Mamma Celeste. Devote/i di ogni età, anche in quest’ultima tappa, sono giunti viaggiando a piedi e recitando il Santo Rosario, dal paese, dallo scalo e singole contrade, per assistere alla Messa delle 6:30. Tutti arrivati con una preghiera in cuor proprio da presentare ai piedi della Madonna e invocare la sua intercessione. Radunati nell’ospitale comunità schiavoneota, sia all’interno che sul sagrato, la Celebrazione Eucaristica è stata officiata, per l’occasione, dal Vescovo emerito di Oppido Mamertina-Palmi Monsignor Francesco Milito, originario di Rossano e grande cultore della Madonna.

Accolto con grande entusiasmo dalle parole del parroco Padre Francesco Ansalaone che, ad inizio e a fine liturgia, lo ha ringraziato per la presenza, per la catechesi e per l’ammirevole omelia tenuta. S. Messa concelebrata dal Vescovo e dal parroco, assistita dai ministranti e armonizzata dalle melodie del raggiante coro parrocchiale. Affabile e autentico il sermone di Monsignor F. Milito che ha ripreso le parole del Vangelo riconducendo alla figura di Maria: «Gli appellativi rivolti alla Madonna- ha esordito nel prologo della Celebrazione- sono tutti aggettivi che definiscono la Sua dimensione.

Le benedizioni- ha proseguito nella predica- sono un grande dono. Lo vediamo nel Vangelo di oggi con Gesù che esorta i propri discepoli a lasciar passare i bambini affinché vengano a Lui. Solo chi ha la genuinità dei bambini vedrà il regno dei cieli perché i Bambini sono segno e indicazione di accettazione del Signore. Il messaggio che ci trasmette è l’atteggiamento spirituale capace di accogliere. Anche noi per accogliere veramente il regno di Dio, dobbiamo fidarci pienamente del Signore anche se siamo bambini un po' cresciuti. Maria fanciulla stessa come prescelta è indice che a Dio Nulla è Impossibile. In una vita piena di spine e difficoltà dobbiamo saperci abbandonare alla Sua volontà. Come Maria dobbiamo accogliere la volontà di Dio ed essere portatrici del Signore in mezzo alla collettività e ospitanti con chiunque. Così facendo potremo aspirare al regno di Dio. Nelle immagini Mariane più affettuose - ha proseguito Monsignor F. Milito- la Madonna stringe il Bambino così come stringe tutti noi nel suo affetto materno.

La preghiera apre la possibilità di condurci verso le cose giuste perché la preghiera è il vero respiro del cristiano nonché illuminante. La vicinanza col Signore è un parlare a tu per tu e Maria ne è un esempio perché con un Animo Alto si è accostata a Dio e ci ha insegnato le modalità per pregare. Anche San Giacomo, nelle letture odierne, ci rammenta la preghiera fervorosa come grande potenza presso Dio. Bisogna inserire la spina della preghiera per ricaricarsi e poter parlare a cuore aperto con il Signore.

Occorre avere la Fede dei pastorelli di Fatima perché hanno accolto con spontaneità e seriamente il messaggio della Madonna. Maria Di Fatima, Maria Ausiliatrice e la Madonna della Schiavonea ci svelano, seppur con storie diverse e affascinanti, un unico cammino da intraprendere senza indugi ma con grande convinzione». Prima della benedizione, recitata l’orazione proprio alla “Madonna della Schiavonea” e a margine Padre F. Ansalone, ha ringraziato ancora una volta il Vescovo Emerito F. Milito, il coro, i collaboratori parrocchiali e tutti i fedeli per le attenzioni e la devozione investita in ogni sabato trascorso come omaggio alla Mamma Celeste. Vergine Maria, unica Santa figura Cristiana venerata costantemente in tutti i dodici mesi dell’anno, che anche in questa circostanza ha guidato per mano, verso la chiesa e il santuario di Schiavonea, tanti devoti con la speranza di nuove, sane e vere conversioni. 

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