"Ascoltate un’altra parabola: C’era un padrone che piantò una vigna e la circondò con una siepe, vi scavò un frantoio, vi costruì una torre, poi l’affidò a dei vignaioli e se ne andò.

Quando fu il tempo dei frutti, mandò i suoi servi da quei vignaioli a ritirare il raccolto. Ma quei vignaioli presero i servi e uno lo bastonarono, l’altro lo uccisero, l’altro lo lapidarono. Di nuovo mandò altri servi più numerosi dei primi, ma quelli si comportarono nello stesso modo. Da ultimo mandò loro il proprio figlio dicendo: Avranno rispetto di mio figlio! Ma quei vignaioli, visto il figlio, dissero tra sé: Costui è l’erede; venite, uccidiamolo, e avremo noi l’eredità. E, presolo, lo cacciarono fuori della vigna e l’uccisero. Quando dunque verrà il padrone della vigna che farà a quei vignaioli? ». Gli rispondono: «Farà morire miseramente quei i frutti a suo tempo». E Gesù disse loro: «Non avete mai letto nelle Scritture: La pietra che i costruttori hanno scartata è diventata testata d’angolo; dal Signore è stato fatto questo ed è mirabile agli occhi nostri? Perciò io vi dico: vi sarà tolto il regno di Dio e sarà dato a un popolo che lo farà fruttificare".

Commento al Vangelo del giorno:

Lo afferrarono, lo bastonarono e lo gettarono fuori. È la sorte dei profeti, degli uomini che ascoltano e mettono in pratica la Parola di Dio. Gesù per primo è vissuto ai margini del “sacro recinto”, oltre la siepe, al di là della torre e del frantoio. Durante la sua vita terrena aveva incontrato tante persone, guarito, consolato, perdonato, liberato dalla schiavitù del male. Tutto si è consumato “fuori” le mura della città santa, appeso ad una croce, oggetto di scherno da parte dei passanti che uscivano ed entravano dal “sacro recinto”. Anche per il cristiano, seppur in maniera diversa, si ripete la medesima sorte: gettati fuori, oltre il frantoio. Scrive San Francesco di Sales alla sua Filotea: «Appena la gente si accorgerà che hai deciso di seguire la vita devota, scoccherà contro di te mille frecciatine di compatimento e altrettanti dardi di pesante maldicenza: i più arrabbiati daranno al tuo cambiamento il nome di ipocrisia, di bigotteria, il mondo ti ha voltato le spalle e così ti sei consolata volgendoti a Dio; i tuoi amici poi, da parte loro, si affretteranno a sommergerti di rimproveri, tanto prudenti e pieni di carità, a loro avviso. Sanno già che diventerai triste, perderai credito di fronte alla gente, sarai insopportabile, invecchierai prima del tempo, le cose di casa tua andranno a rotoli ». «Ti ricorderanno che bisogna vivere nel mondo stando alle sue regole, che l’anima si può salvare anche senza tante storie; e simili sciocchezze». «Se voi foste del mondo», dice il Salvatore, «il mondo amerebbe ciò che è suo; ma siccome voi non siete del mondo, vi odia». Lo gettarono fuori. La bontà da fastidio perché diventa una predica insopportabile nei confronti della umana cattiveria. Ecco perché viene bastonata, presa e gettata fuori

 

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