Le parole dense di livore, mirate semplicemente all’attacco personale e prive di qualsivoglia risposta politica ai problemi della città sono un brutto esempio politico e umano.
Cercheremo di essere diversi anche in questo nel rispetto dei ruoli e delle persone. I cittadini capiranno e apprezzeranno! Il turpiloquio non appartiene al nostro modo di agire. Chi insulta l’avversario si delegittima, chi nello scontro politico dice un’oscenità probabilmente non sa dire altro. Oggi sarebbe logico mettere da parte tatticismi e sterili polemiche. I cittadini sono stanchi! Ecco, parrebbe logico. Ma poi tutto diventa irrazionale quando la competizione, quella malsana, prende il sopravvento sulle idee e sui progetti.In questo vortice di passi falsi finisce anche l’ospedale della Sibaritide: di fronte ad un Comitato popolare che si batte per la realizzazione dell’opera e la sua contestuale entrata in attività, coinvolgendo i consiglieri regionali del territorio e concordando con essi iniziative destinate ad ottenere risposte chiare ed ufficiali della Regione sul destino dell’infrastruttura e naturalmente della sua immediata attivazione, si ha il coraggio di cambiare faccia. E di stendere comunicati a difesa del Governo regionale che manco il Governo regionale ha sin qui avuto il coraggio di stilare. Il consigliere regionale Gianluca Gallo, fondatore del movimento La Calabria che vuoi, ha risposto positivamente alle sollecitazioni del Comitato e del territorio, come del resto sempre fatto anche in passato. Un ardire che ha trasformato Gallo in bersaglio da parte di chi giunge ad accusarlo di aver avversato – da sindaco di Cassano – il cammino del progetto. Peccato, però, che a sostegno di tale assurda affermazione non si produca poi un atto che sia uno. Tali atteggiamenti irresponsabili lasciano purtroppo immutate ed anzi aggravano le sorti dei problemi del territorio, rispetto ai quali si predica unità salvo poi razzolare (male) sul terreno delle divisioni, nell’antica convinzione che il dividere consenta di imperare. Sull’ospedale, esiste una via più breve delle commissioni d’inchiesta che in Italia non hanno mai dato soluzione a niente, e l’ha indicata Gallo nella sua interrogazione già presentata in Consiglio regionale: il presidente della giunta regionale dica con chiarezza se e come la Regione intenda muoversi per garantire gli impegni presi con la collettività e da questa già profumatamente pagata a suon di interessi sui mutui contratti dall’ente. È il primo necessario passo verso la verità che manca: lo chiedono Corigliano e Rossano, due comunità che si avviano a diventare un popolo solo provando a lasciarsi alle spalle un passato fatto di vassalli e re senza corona.
La Calabria che vuoi
Circolo di Corigliano