Comunicato stampa
Partiamo dal fatto che i partiti non fanno più politica, al contrario, siamo immersi nella politica fino al collo: le pagine dei giornali, dei blog locali, e delle tv private grondano, specialmente in questo periodo, (colpa anche il tema fusione), di slogan politici, di chi la spara più grossa, di personaggi fino a poco tempo fa sconosciuti ai più ma cresciuti nell’humus politico sotterraneo che alimenta il clientelismo, ne fanno parte quello enorme esercito, connivente con i politici di cui a loro volta, si servono di loro e come kamikaze si immolano, sicuri di averne qualcosa in cambio.
Per questo e per molto altro, la Corigliano onesta, con ragione, ha il rigetto della politica, dei loro rappresentanti e di tutta quella pletora servile che approva per rendiconto personale il modus facenti della politica. Da questa reazione, (fino a quando veritiera) ci si aspettava che se ne avvantaggiasse la città, i suoi abitanti, invece no, giornalmente, nostro malgrado, siamo spettatori ossessionali dal confuso parolaio fatto di imprecazioni inutili, dove ognuno parla per se, dove nessuno ha una ricetta vera, credibile, accettabile e condivisa, forse questo è il motivo del perché ancora oggi, ci sorbiamo gli stessi politici di ieri e dell’altro ieri, anche perché fa comodo ai tanti che a parole invocano il rinnovamento, ma che nei fatti, alla chetichella, di nascosto tifano e lavorano per loro affinché non cambi niente per poter continuare ad usufruire di quei privilegi che la politica permette ai gregari di sbarcare, è come, il lunario. Questo, dimostra che a Corigliano, soffia un vento di qualunquismo mascherato, di personalismo sfrenato, di doppiezza morale e di trasversalità che hanno accentuato ulteriormente le disparità nella società a vantaggio dei trasformisti, dei conformisti e degli affaristi che usano come scudi i partiti, il risultato di questa insubordinazione finta, mascherata, è che la città, ne esce ridimensionata, confusa, vantaggiando quella pletora che tutti sanno e che decide nei fatti il futuro della città, le amministrazioni ed il sindaco. Non voglio dare giudizi e mettere il piede in casa altrui, si può essere d’accordi o no, questa è il mio punto di vista, i fatti ci sono e sono sotto gli occhi di tutti. I partiti, i politici, e Corigliano non fa eccezione sono principalmente macchine di potere e di clientela, lo dimostrano i 60 – 90 giorni elargiti sotto forma di elemosina ai tanti disoccupati ed amici accondiscendenti ai loro capricci, in cambio del consenso quando sarà. Per quanto riguarda conoscenze della vita, dei problemi dei Coriglianesi, delle famiglie, idee, ideali, programmi pochi o vaghi, sono, a modo loro bravi affaristi, bravi a veicolare, gestire posti di lavoro in realtà produttive, siano esse private, pubbliche, facenti parte dell’associazionismo, del volontariato o di qualsiasi altro tipo e diramazioni si tratti. Questo sistema, va ad ingrassare il fiume del ricatto che rende il cittadino, e le loro famiglie subordinati al loro potere, in quanto sotto ricatto per un posto di lavoro che rende il beneficiario proprietà assoluta del politico. Altro argomento, che in molti, dovrebbe suscitare sospetto, è l’interessamento improvviso, ossessivo, morboso sul tema fusione Corigliano – Rossano, il discorso vale per entrambi, sia quelli del si che quelli del no, in entrambi, tra le cosiddette truppe cammellate, vi sono gregari al servizio dei cosiddetti capitani. Può sembrare esagerato, questi, hanno investito, scommesso tutto in questo evento, sanno che se i loro progetti o quello dei loro referenti politici(su cui hanno scommesso) non dovessero andare in porto, come sperano, molti di questi andranno incontro ad un ridimensionamento dalla vita politica o decretarne la fine anticipata dal punto di vista politico, con la conseguenza di vedersi ridotti i privilegi. Questa evenienza, purtroppo, non li spaventa più di tanto, perché sanno di contare su un elettorato, servizievole che nei momenti cruciali, decisivi non farà mancare loro certamente l’appoggio. Allora è lecito chiedersi: tutto questo schiamazzo sulla fusione, per cosa? Per chi? Chi ci guadagna? Quale è il ruolo, gli interessi in questa vicenda di quella parte di ceto sociale Rossanese e Coriglianese composto prevalentemente da professionisti e massoni che oltre a contare, vanno a braccetto con la politica? Ed i cosiddetti gregari, cosa ci guadagnano? E Corigliano……..?{jcomments on}
A nome del movimento centro storico. Luzzi Giorgio.