Comunicato stampa
Il problema dell’emergenza idrica deve essere preso nella massima considerazione per l’impatto che ha sulla salute pubblica, sulla vita quotidiana della popolazione e per come ricorre puntualmente durante la stagione turistica.
Per questo abbiamo voluto affrontarlo con spirito costruttivo, portandolo, con gli altri consiglieri di minoranza, nell’assise del 30 settembre, consapevoli che non si può risolvere in tempi brevi, ma anche della necessità predisporre precise azioni politiche, un serio programma d’intervento sull’intera rete, e, nell’immediato, di rispondere alle urgenze continue. Siamo convinti dell’utilità della discussione democratica, anche se, ancora una volta, ci siamo trovati di fronte ad atteggiamenti pregiudiziali e irrispettosi da parte di qualcuno della maggioranza che non riconosce alla minoranza il diritto di proposta, di iniziativa e tanto meno di critica, per quanto costruttiva. Ma il punto non è questo. Dispiace più la superficialità dell’Amministrazione guidata da Filomena Greco di fronte alla carenza idrica che c’è stata nei mesi estivi in diverse zone di Cariati, e a un’allarmante torbidità dell’acqua; tant’è che non ha inteso emettere alcuna ordinanza cautelativa, né ha mai comunicato ai cittadini o ai turisti che lo chiedevano, gli “ottimi” risultati dell’analisi delle acque, sbandierati in quest’ultimo consiglio probabilmente per miracolo, vista l’ampia documentazione attestante le acque marroni o nere sgorgate per almeno un mese dai rubinetti delle case. E poi c’è una questione ulteriore, sollevata in consiglio dal consigliere di maggioranza Pasquale Marino e ribadita dal consigliere Trento (Pd): la carenza idrica in una zona di Cariati può essere legata allo stato dell’impianto dei pozzi di contrada Filiciusa, ricadenti nel terreno di un congiunto dell’Assessore Ciccopiedi, il quale ha aperto un contenzioso con il Comune. A quanto pare si utilizza in modo interessato la problematica idrica, procurando danni erariali (con la nomina di un legale) al Comune. E’, infatti, dell’1.9.2017 la relativa delibera comunale, la n. 133 che cita, quale oggetto di controversia, l’ “accertamento tecnico preventivo al fine di verificare l’esatto percorso della condotta idrica che collega i due pozzi siti in contrada Filiciusa e per i quali tale condotta attraversa e occupa la proprietà del sig….”. Un fatto molto grave, per il quale chiediamo alla sindaca Greco e all’esecutivo un impegno di chiarezza e trasparenza per rispetto istituzionale e dei cittadini. E che si aggiunge al problema generale, alla cui soluzione, siamo, in ogni caso, intenzionati a contribuire. Con spirito di collaborazione, abbiamo, infatti sottoscritto in consiglio le soluzioni tecniche suggerite e accolto l’invito all’approfondimento in sede di conferenza dei capigruppo; abbiamo anche proposto, per parte nostra, varie azioni di carattere politico. In primo luogo, adoperarsi per raggiungere l’autosufficienza idrica, dal momento che il territorio comunale è ricco di sorgenti; ma anche considerare il graduale distacco dall’ente gestore, la Sorical Spa, che come si è visto non garantisce in modo adeguato un servizio costosissimo per il nostro Comune, e persegue logiche di profitto. Una Sorical che, nonostante i disservizi creati in regione, potrebbe persino rientrare nella gestione unitaria della cosiddetta Autorità Idrica della Calabria, alla quale sta lavorando il Governatore Oliverio, nel tentativo di socializzare le perdite. Un’iniziativa che non condividiamo, in quanto riteniamo che raggiungere l’autonomia nella gestione del servizio integrato delle acque e di altri servizi pubblici (raccolta dei rifiuti…), che possono essere condotti direttamente, senza costosissime esternalizzazioni, come avviene in altre realtà calabresi, significa, per il nostro e altri comuni, garantire la qualità degli stessi servizi, l’abbattimento dei costi e concrete possibilità di occupazione per tanti cittadini. Un’amministrazione che sa governare si impegna a realizzare fini istituzionali e sociali diversi da quelli dei privati, cui vengono affidati i servizi; si fa garante dei beni comuni, di cui l’acqua è l’emblema, e gestisce con l’idea del pubblico, non con la mentalità del privato perché il comune è di tutti i cittadini. Ma questo, con l’approssimazione con cui si affrontano i problemi, con i vari incarichi o affidamenti diretti alle persone elettoralmente vicine che, oltretutto, paghiamo con l’aumento dei costi, a Cariati non esiste.
Il Comitato #CariatiPulita