La Redazione
«Luci e ombre caratterizzano la nascita dei nuovi ospedali: se per Sibari, siamo ai nastri di partenza, essendo i primi lavori previsti per fine ottobre, per Vibo i tempi si allungano a inizio 2018 e ancora più tortuosa è la strada per l’ospedale della Piana, sul quale hanno pesato criticità ambientali».
Non nasconde le difficoltà il presidente Michele Mirabello in merito alla costruzione dei grandi nosocomi calabresi, tema affrontato nel corso dei lavori della commissione Sanità. Per le 4 nuove strutture sanitarie, malgrado siano state programmate da anni, l’iter burocratico e progettuale sembra tutt’altro che concluso. La commissione ha anche affrontato la questione “Case della salute” della Regione Calabria, con particolare riferimento a Chiaravalle centrale. La serie di audizioni si sono aperte con l’intervento del direttore generale dell’Asp di Catanzaro Perri che ha richiamato la convenzione sottoscritta ieri dalla stessa Asp e dal dipartimento Tutela della salute e Politiche sanitarie della Regione Calabria che prevede l’approvazione dello stato di fattibilità relativamente alla nuova Casa Salute di Chiaravalle centrale. Il delegato alla sanità del governatore Oliverio, Franco Pacenza, ha fornito alla commissione un quadro d’insieme, sottolineando come «oltre ad attivare le procedure sulle Case della salute già programmate, sia necessario estendere questo strategico strumento di sanità territoriale, quale asso strategico dell’intero sistema, su tutte le aree della Regione attualmente non previste. Per quanto riguarda la costruzione dei nuovi ospedali – ha spiegato Pacenza –, la presidenza della Regione, per come ha già dichiarato il governatore Oliverio, è impegnata a verificare eventuali responsabilità in sede di individuazione di taluni siti, visto che, nello sviluppo dei progetti definitivi ed esecutivi, si sono riscontrate mostruose carenze ed assurde lacune, come la presenza del metanodotto sul sito di Vibo o le sofferenze idrogeologiche in quello di Gioia Tauro. Sofferenze oggi superate ma che, indubbiamente, hanno prodotto un rallentamento sostanziale rispetto ai tempi di partenza delle costruzioni delle opere. In questa grossa partita – ha concluso Pacenza – registriamo segnali positivi: entro questo mese, partiranno i lavori del nuovo ospedale di Sibari; è stato consegnato il progetto definitivo del nuovo ospedale di Vibo e sta per essere depositata la relazione idrogeologica che conferma il nuovo ospedale di Gioia». Nel corso dei lavori – ai quali hanno preso parte i consiglieri Arruzzolo, Battaglia, Guccione ed Esposito –, il capogruppo di Forza Italia Alessandro Nicolò ha chiesto al commissario dell’Asp Brancati «chiarezza e certezze sulla costruzione del nuovo ospedale della Piana di Palmi e di conoscere se persistono cause ostative tali da impedire una accelerazione nella realizzazione dei lavori». Il capogruppo, inoltre, ha chiesto delucidazioni in merito a presunti impedimenti legati al pericolo idro-geologico. Ancora, il capogruppo de “La Sinistra”, Giovanni Nucera, ha richiamato l’importanza della collaborazione con l’Asp e di tutti i soggetti convolti nella tutela della salute dei cittadini, sottolineando anche l’opera proficua svolta dal direttore generale Frank Benedetto nella crescita del grande ospedale Metropolitano di Reggio Calabria. «Sulla sanità calabrese si stanno compiendo scempi inauditi che non possono più essere tollerati. Ora basta con lo scaricabarile delle responsabilità sistematicamente utilizzato dal governo regionale quale grottesca giustificazione per la propria inconcludenza e i propri fallimenti. Basta con le polemiche tra passato, presente e futuro. Ai cittadini occorre dare risposte e la sanità non può più essere considerata come merce di scambio politico. È dunque necessario che con tempestività intervenga il consiglio regionale». È quanto affermano i consiglieri regionali del gruppo Misto Fausto Orsomarso (capogruppo), Mimmo Tallini, Mario Magno, Wanda Ferro e il capogruppo di Forza Italia Alessandro Nicolò, secondo i quali «sulla sanità in Calabria è calato un silenzio che indubbiamente riflette lo stato di rassegnazione in cui il Pd ha sprofondato la Calabria. Colpisce, in particolare, il silenzio dei sindacati, dei medici, dei comitati e di tutti quei soggetti che a vario titolo hanno ruolo e funzioni nel sistema sanitario e che abbiamo visto impegnarsi con zelo e profusione di denunce nel momento più difficile, quando cioè si è trattato di dar corso all’applicazione del Piano di rientro e di riorganizzazione cui lo Stato ha obbligato diverse Regioni con spesa e livelli di assistenza fuori controllo inclusa la Calabria».Ancora i cinque consiglieri regionali: «Il presidente Oliverio da una parte e il commissario Scura dall'altra, con gli equilibri di sempre al centro della loro miope visione, hanno ingaggiato una lotta personale su chi dovesse guidare il commissariamento senza però portare alcuna soluzione alle tante disfunzioni del sistema, ma addirittura vanificando anni di sacrifici sopportati dai calabresi. In questi giorni – aggiungono Orsomarso, Tallini, Magno, Ferro e Nicolò – pur davanti a uno scenario della sanità pubblica critico e per più versi deplorevole, assistiamo alla gara di dichiarazioni di chi vorrebbe intestarsi la riapertura di Praia a Mare che ha visto, invece, combattere e vincere i sindaci del territorio. C'è già e senz’altro ci sarà un giudizio politico sulla gestione di questi anni, ma nel frattempo un tema così delicato resta un problema di tutti. Le assunzioni ancora bloccate, la migrazione sanitaria che è aumentata, gli ospedali nuovi già finanziati che ancora non hanno visto una pietra, i Capt da realizzare come quello di San Marco Argentano di cui non si ha traccia dei finanziamenti già stanziati, mentre nell'incuranza generale assistiamo increduli al furto di 250mila euro di medicinali. Un problema grave su cui invece di attivare una speculazione politica, abbiamo mantenuto un atteggiamento responsabile». Concludono gli esponenti dell’opposizione: «Crediamo che la misura sia colma e che soprattutto sia tempo di finirla con il balletto delle responsabilità. Chiederemo pertanto al presidente Nicola Irto di convocare la prossima riunione dei capigruppo alla presenza di Oliverio per investire nuovamente tutto il consiglio regionale su una questione vitale per i calabresi. Pur non arretrando di un millimetro, rispetto alla denuncia delle gravi responsabilità gestionali di questa maggioranza che ha dispiegato sul tema solo indecorosi scontri di potere, crediamo, anche per il futuro, che il consiglio regionale, che rappresenta tutti i calabresi, debba svolgere un ruolo più incisivo per dare alla Calabria una sanità normale. Al consiglio regionale spetta esercitare efficacemente le funzioni di controllo e vigilanza sia per iniziare a essere protagonista delle scelte che per ridare ai cittadini fiducia e speranza nelle istituzioni».{jcomments on}