Giacinto De Pasquale
Sospendere, in sede di autotutela, gli effetti del decreto con il quale è stato indetto il referendum per la fusione tra i comuni di Corigliano e Rossano. E’ quello che chiede, al presidente della regione Calabria, Mario Oliverio, il Movimento 5 Stelle di Corigliano.
Una decisione del genere, per i rappresentanti del Movimento, impedirebbe il prodursi di un danno erariale nei confronti della comunità. La richiesta è stata inoltrata in data odierna al presidente Oliverio e per conoscenza alla sezione calabrese della Corte dei conti ed ai due sindaci, Geraci e Mascaro. Ma perché i pentastellati formulano una siffatta richiesta? Innanzitutto i rappresentanti del Movimento fanno presente che il decreto in questione “è stato impugnato dal sig. Gilberto Capano (ed altri cittadini di Corigliano Calabro) innanzi al Tar Calabria, il quale, all'esito dell'udienza del 22 agosto, ha emesso ordinanza con cui ha rigettato la richiesta di sospensiva dei relativi effetti; che detta ordinanza, secondo attendibili notizie apparse sulla stampa locale, - si legge ancora nel testo della richiesta di sospensione - costituirà oggetto di gravame cautelare innanzi al Consiglio di Stato; che il Tar Calabria, peraltro, non ha ancora fissato l'udienza in cui dovrà esaminare la fondatezza dell'anzidetto ricorso nel merito; che, inoltre, la proposta di legge 182/10^ (avente ad oggetto il procedimento di fusione tra i due comuni) è riconducibile ad iniziativa del sig. Giuseppe Graziano quale Segretario-Questore presso il Consiglio Regionale della Calabria; che la Corte d'appello di Catanzaro, a breve, - ed è questo un altro elemento che il M5S propone a sostegno della sospensione - dovrà decidere la vertenza sollevata dal sig. Gianluca Gallo, il quale, avendo denunciato l’ineleggibilità del sig. Giuseppe Graziano (dovuta al ritardo con cui lo stesso, quale fondatore del Movimento “Il coraggio di cambiare l’Italia”, si era messo in aspettativa dal ruolo di vicecomandante regionale del Corpo forestale dello Stato), ha rivendicato a sé l’assegnazione del seggio allo stato occupato dal Graziano; che dall'eventuale declaratoria d'ineleggibilità del Graziano potrebbe derivare l'illegittimità derivata di tutti gli atti al medesimo riconducibili, tra cui la proposta di legge 182/10^ (avente ad oggetto il procedimento di fusione tra gli anzidetti Comuni di Corigliano Calabro e Rossano); ritenuto altresì che, come da relazione illustrativa della richiamata proposta di legge, la spesa per indizione del referendum è di € 96.000; che, dall'eventuale accoglimento nel merito del sopra citato ricorso innanzi al Tar Calabria (ovvero dall'eventuale accoglimento dell'istanza di sospensiva da parte del Consiglio di Stato, in sede di gravame), potrebbe derivare l'inutilità della consultazione referendaria; che una siffatta evenienza (inutilità della consultazione referendaria) potrebbe inoltre essere generata dall'eventuale accoglimento della domanda fatta valere dal sig. Gianluca Gallo ovvero dalla declaratoria d' ineleggibilità a consigliere regionale del sig. Giuseppe Graziano (declaratoria da cui potrebbe scaturire l'illegittimità di tutti gli atti al medesimo riconducibili nell'espletamento del relativo mandato)”. Alla luce di queste osservazioni il M5S origliano chiede ad Oliverio, come si diceva, la sospensione degli effetti del decreto con il quale è stato indetto il referendum per il prossimo 22 ottobre. Quale sarà la risposta di Oliverio ? Al momento è difficile azzardarla, vedremo comunque nei prossimi giorni se il governatore riterrà o meno di rispondere a quanto richiesto dai grillini.{jcomments on}