di Aldo Jacobini

Castrovillari, 12 dicembre 2018 - Appunti dall”Eremo” dell’abitazione del dott. Franco De Cunto, in Castrovillari, che ringrazio per la squisita ospitalità, dove anche quest’anno, come da tradizione, la famiglia De Cunto, tutta riunita, la notte di Natale deporrà, vero atto di liturgia domestica, il Bambinello Gesù nella grotta tufacea del presepe, al canto di “ Tu scendi dalle stelle”.

Quella del presepe è una devozione e una passione che Franco De Cunto coltiva da bambino, da quando restava ore e ore incantato davanti al maestoso presepe che ogni Natale veniva allestito presso la Chiesa Matrice di Rotonda. Il ricordo va a quando il padre, di ritorno dal lavoro, lo trovò intento a plasmare rozzamente le statuette della natività con della creta, raccolta a pochi passi da casa, per farne un presepino su un largo davanzale di una finestra. Il padre, intenerito, si precipitò quella stessa sera ad acquistare non solo la natività con gli angioletti ma anche i Re Magi a cavallo e a piedi, gli zampognari e alcuni pastorelli con le pecorelle.

Tutto questo, essendo alla fine degli anni 50 e vivendo in tempi di ristrettezze economiche, non senza un grosso sacrificio. Da quell’epoca, anno dopo anno, il presepe si arricchì di personaggi che gli venivano regalati da parenti e amici, che erano a conoscenza della sua coinvolgente passione, o che lo stesso De Cunto cercava e acquistava nelle città italiane e straniere dove si recava per studio o per vacanza (Napoli, Sulmona, Lecce, Austria, Provenza, Bretagna, Spagna, Palestina, Egitto…).

Non un solo Natale è trascorso da allora senza il presepe in casa De Cunto. Da quando poi, sposatosi e messa su famiglia, si è trasferito a Castrovillari, il presepe viene allestito sempre più grande e più articolato, grazie anche all’ausilio di due cari amici dei De Cunto: il falegname Vincenzo Bellini, preposto all’impalcatura, e il presepista dei “presepisti di Castrovillari”, il maestro Giovanni Cherillo, a cui si deve il grande dipinto che fa da sfondo e che evoca i nostri paesaggi.

Oggi è un presepe ricco di statuette provenienti da più continenti, antiche e moderne, di differente valore artistico, fatto con i materiali poveri usati in passato dai nostri antenati per i loro presepi (muschio, carta dei sacchi di cemento, segatura, terriccio, pietre ricce e pietre tufacee, radici di piante, piantine di agrifoglio e di agavi), gelosamente conservati di anno in anno.
Molti auguri e buon lavoro dottore, arrivederci all'anno prossimo.

 

 

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