Che Italia è mai questa che consente a chi profana e sfregia la storia e i simboli morali del nostro Paese di sentirsi un eroe? Il clima di violenza e di impunità sta crescendo in maniera esponenziale nella più completa indifferenza di tutti. Ieri a Roma, in via Fani, è stata imbrattata la lapide eretta in ricordo dell’assassinio di Aldo Moro e della sua scorta.
Qualche giorno fa a Bologna sono comparse scritte offensive e infamanti contro Marco Biagi e inneggianti alle brigate rosse. In occasione del quarantesimo anniversario dell’uccisione di Moro e della sua scorta, in Tv, numerosi ex brigatisti hanno pontificato in veste di analisti. Che storia è questa?
Francisco Goya diceva che il sonno della ragione genera mostri. È vero!
C’è un urgente bisogno di uscire dal letargo morale in cui ci siamo cacciati in tutti questi anni, altrimenti, come diceva Aldo Moro, “questo Paese non si salverà, la stagione dei diritti e delle libertà si rivelerà effimera, se non nascerà un nuovo senso del dovere”.
Non possiamo continuare a tergiversare e a discutere del sesso degli angeli mentre i valori più importanti e più belli che hanno sempre caratterizzato la nostra storia e la nostra cultura stanno diventando altro.