La Redazione
«Si è tenuto presso la Prefettura di Cosenza la seconda riunione, tra la Regione, Sorical e i Comuni alimentati dall’acquedotto Abatemarco per affrontare la grave siccità che sta interessando gran parte della provincia di Cosenza».
È quanto comunica, in una nota, la Sorical, società che gestisce il servizio idrico in Calabria. La riunione tecnica, sotto la supervisione della Prefettura, è stata coordinata dall’ingegnere Domenico Pallaria, nella doppia veste di Autorità idrica calabrese e direttore generale del dipartimento Lavori Pubblici. Nel corso della riunione, il dg Pallaria, i tecnici della Sorical e il consulente della Regione, il professore dell’Unical, Paolo Veltri, Docente di Costruzioni Idrauliche, hanno illustrato un piano d’azione al fine di attenuare gli effetti della grave crisi idrica in atto. La Regione, ha spiegato Pallaria, «intende sperimentare e anticipare per i 25 Comuni alimentati dall’Abatemarco, le attività che saranno in capo al soggetto gestore dell’intero servizio idrico integrato una volta che quest’ultimo sarà individuato dall’Autorità idrica calabrese». «Al tavolo è stato prodotto – si legge nella nota - un documento che sintetizza le ragioni della crisi idrica». Tra cui il prolungato periodo di siccità: è stato stimato che l’anno in corso si colloca nei primi tre posti di carenza di precipitazioni da quando si misurano le piogge (circa 150 anni), la rigidità del sistema di adduzione regionale, che non consente flessibilità di scambi fra i diversi sistemi idrici calabresi. Inoltre tra le problematiche evidenziate la mancanza di completamento degli schemi idrici, che sono basati ancora in parte su prelievi da subalveo in attesa dei completamenti degli invasi (vedi Alto Esaro), la vetustà delle adduttrici, la gran parte delle quali data dai tempi della Cassa per il Mezzogiorno nonché la vetustà di gran parte delle reti di distribuzione interna ai centri abitati. Tra le anomalia del SII calabrese evidenziate dal documento emergono per il gestore unico del servizio di adduzione, la gestione della distribuzione in capo ai singoli comuni, la scarsa conoscenza delle reti e le elevatissimo livello di perdite (anche oltre il 50%), reali o apparenti, cioè dovute a mancanza di conturazione e fatturazione. Nel documento posto come base di lavoro del tavolo tecnico si fa inoltre una disamina delle principali ragioni della crisi. Nel corso della riunione sono stati illustrati e condivisi i dettagli di un progetto pilota. Il primo atto, propedeutico alle altre attività, è la definizione del quadro aggiornato per tutti i comuni che insistono sullo schema acquedottistico dell’Abatemarco in relazione alla quantità di risorsa disponibile (sia dagli schemi regionale che da fonti proprie comunali); la conoscenza dello sviluppo degli asset a livello comunale e della disponibilità delle fonti può essere la base di una massiccia campagna di ingegnerizzazione delle reti, anche attraverso la quantificazione reale e la successiva ricerca delle perdite. Per le suddette attività si è registrata la disponibilità di Sorical a dare ausilio tecnico. Avvio immediato del progetto di ricerca applicato sulla Mula (per mettere in esercizio stabile il serbatoio interno alla galleria di valico della Mula); Misure in contraddittorio in ingresso ai serbatoi fra Sorical e Comuni che ne faranno richiesta, anche con strumentazioni a ultrasuoni; Inserimento nel progetto di ingegnerizzazione, relativamente al comune di Cosenza, dello studio di connessione fra i diversi serbatoi; Catalogazione e aggiornamento comune per comune delle utenze idriche reali, mediante incrocio con le utenze elettriche. Avvio immediato, per un ristretto numero di comuni – da decidere subito – di un progetto esecutivo di sostituzione dei contatori con altri a tecnologia di avanguardia. Il Tavolo tornerà a riunirsi nei prossimi giorni per una disamina dei primi dati raccolti da parte dei Comuni.{jcomments on}