di Giulio Iudicissa

Tanto lontano nel tempo e così vicino nella memoria: è il giorno della chiusura dell'anno scolastico. Un rito, sempre uguale e sempre nuovo, che segna l'inizio dell'estate, quella lunga estate, che sfugge al calendario, per durare una vita.

Elementari, medie, ginnasio, liceo: tredici volte attesi quella data e tredici volte vissi quella festa, che sarebbe stata senza fine, piena di giochi, di mare, di montagna, di affetti. Mi manca, insieme a tutto un mondo inesorabilmente andato.

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