I liquami non depurati della lavorazione di un frantoio finivano in un canale ad Albidona inquinando l’intera area.

Per questo motivo i militari della della Guardia costiera di Corigliano Calabro, dell’Ufficio locale marittimo di Trebisacce e della sezione operativa navale della Guardia di Finanza hanno proceduto al sequestro dell’intero impianto assieme alle cisterne, alle  tubazioni e un chilometro del canale Marletta nel territorio di Albidona. Inoltre hanno provveduto a denunciare i titolari dell’opificio. L’operazione è avvenuta al termine a completamento di laboriose indagini iniziate giorni prima. In  particolare, dopo le segnalazioni che un frantoio effettuava lavorazioni facendo poi confluire nel vallone acque di colore nero con odore di sansa, gli uomini della Guardia costiera hanno proceduto, per giorni, ad una ricognizione dei luoghi e osservazioni dall’esterno dell’attività industriale poi sequestrata. Risalendo il percorso delle acque nere e maleodoranti lungo il canale, i militari avrebbero individuato l’unica azienda dedita alla lavorazione delle olive ubicata a monte del vallone che era stato profondamente deturpato paesaggisticamente. Da quanto ricostruito dagli inquirenti, in corrispondenza dell’azienda, da tubazioni collegate all’interno della stessa, fuoriusciva liquido nero e, con l’ausilio di coloranti e prove effettuate a partire dalle vasche di raccolta delle acque per il lavaggio delle olive, è stato possibile accertare che lo strano liquido maleodorante proveniva proprio dall’opificio controllato. Inoltre, sempre da quanto riportato dagli inquirenti, alla presenza dei responsabili della lavorazione, dopo aver effettuato i dovuti accertamenti tecnici, nel corso dei quali è stato effettuato il percorso a ritroso dal canale fino alle macchine per la lavorazione ed il lavaggio delle olive. Da qui il sequestro penale preventivo dell’intero complesso produttivo in contrada Marletta del comune di Albidona, comprese le macchine industriali utilizzate, condotte e tubazioni attraverso le quali, con la lavorazione ed il lavaggio delle olive, si immetteva nel corpo idrico superficiale il liquido nero inquinante; sono stati sequestrati anche oltre 1000 metri lineari di canale colmo di liquido nero maleodorante di sansa. I titolari sono stati denunciati alla Procura della Repubblica di Castrovillari per scarico di reflui industriali non autorizzato, divieto di scarico e abbandono di rifiuti solidi e liquidi sul suolo e nel suolo, danneggiamento, getto pericoloso di cose, distruzione e deturpamento di bellezze naturali, inquinamento ambientale.

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