Sette persone sono state arrestate, in due distinte operazioni condotte dalla Polizia di Stato nel cosentino.

Personale del Commissariato di Rossano ha eseguito cinque ordinanze di custodia cautelare in carcere per estorsione e rapina; altre due, per traffico e spaccio di sostanze stupefacenti, sono state eseguite dal Commissariato di Castrovillari. Entrambe le operazioni sono state coordinate dalla Procura della Repubblica di Castrovillari. I particolari sono stati illustrati nel corso di una conferenza stampa dal procuratore Eugenio Facciolla, dal questore di Cosenza Giancarlo Conticchio, e dai dirigenti dei Commissariati di Castrovillari e Rossano, Nando Papaleo e Giuseppe Massaro. Queste le persone finite in carcere. Alfonso Ammirato, (34), Giuseppe Abastante (23), Giuseppe Barbieri (23), Mario Buontempo (27), Massimo Manisco (34) colpiti dall`Ordinanza di Custodia Cautelare in Carcere emessa in data 07.12.2017 dal G.I.P. presso il Tribunale di Castrovillari  Dr. Luca Collitta perché responsabili del delitto di estorsione aggravata, continuata, in concorso e rapina, nonchè Alfonso Ammirato di lesioni personali in danno dei titolari di alcuni esercizi commerciali ubicati in Rossano. Arrestati poi, due albanesi, Fabian Gjergji 28 anni, e Klesti Qose (29). I due, residenti a Frascineto sono stati sequestrati tre chili di marijuana e mezzo chilo di eroina. Nello scorso mese di novembre una delle vittime richiedeva l'intervento degli uomini della Squadra Volante del Commissariato di Rossano per un'aggressione in atto nella sua attività commerciale nei suoi confronti e di un concittadino al momento presente nel locale. Nell'occasione la vittima denunciava delle richieste estorsive effettuate dall`Ammirato Alfonso, con minacce di morte. I due cittadini pachistani venivano brutalmente aggrediti con calci e pugni tanto da dover ricorrere alle cure mediche presso il locale Pronto Soccorso. Le successive attività d'indagine sull'accaduto, curate dal personale della Polizia Giudiziaria del Commissariato di Rossano, consentivano di ricostruire altri episodi estorsivi, subiti nel corso del tempo e seguiti da danneggiamenti all`attività commerciale. Le risultanze investigative venivano trasmesse alla Procura della Repubblica di Castrovillari, diretta dal Dr. Eugenio Facciolla, ed al P.M. d.ssa Simona Manera, che richiedevano le opportune misure cautelari al GIP presso il Tribunale di Castrovillari Dr. Luca Collitta, il quale emetteva i provvedimenti a carico degli odierni arrestati. Gli stessi, riconosciuti responsabili materiali delle richieste estorsive e delle lesioni, venivano tratti in arresto presso le rispettive abitazioni e tradotti, dopo le formalità di rito presso la casa di reclusione di Castrovillari a disposizione dell'A.G. mandante. "Gjergji e Qose - ha detto il procuratore di Castrovillari, Eugenio Facciolla – sono albanesi, ma sul territorio da parecchio tempo. Sono ben inseriti e utilizzavano vari nascondigli nello stabile dove vivevano. Si rifornivano certamente dalla Puglia e dalla Campania, ma ci sono altre procure interessate, quindi non posso dire di più". Il procuratore, sulla seconda operazione, ha detto che "quello che emerge dal racconto delle vittime è la totale incredulità rispetto alla forma di violenza e pretesa dei soldi. Uno degli indiani, titolare di un ristorante, era costretto ad andare a lavorare nei campi per ripagare i continui danni al locale. Mi auguro adesso anche gli altri esercenti costretti a pagare denuncino e abbiano il coraggio di andare a parlare con gli operatori". "Si tratta - ha detto il questore di Cosenza Giancarlo Conticchio - di due distinte operazioni. La prima, assolutamente fulminea, che ha portato gli uomini del commissariato di Castrovillari a puntare l`attenzione su un fenomeno di spaccio presente sul territorio. E sicuramente dietro i due albanesi c'è un'organizzazione molto importante". "L'altra operazione - ha aggiunto Conticchio – riguarda un caso di estorsione denunciata coraggiosamente dai titolari indiani di due esercizi commerciali. Quello che chiedo è di prendere ad esempio i commercianti indiani e di denunciare. L'attività prosegue, considerato che ci sono spunti ed elementi per indagare su altre persone e quindi chiedo la massima collaborazione dei cittadini che hanno subito violenza".

 

 

 

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