Fonte: La Redazione

Evita il carcere la trentaduenne H.S. di nazionalità cinese ma residente in Italia , in Corigliano-Rossano, da molti anni, assistita e difesa di fiducia dall’avvocato penalista Giuseppe Vena.

La donna era stata dapprima indagata e di poi imputata presso le aule del Tribunale di Castrovillari a seguito di una capillare attività d’indagine , che ha avuto estensione su tutto il Territorio italiano oltreché nel comune di Corigliano-Rossano , che ha consentito di far processare una moltitudine di soggetti , accusati , a vario titolo, di una pluralità di reati. Nel particolare dei fatti la donna , titolare di un noto locale commerciale ubicato nel comune di Corigliano-Rossano , a seguito di un accertamento con perquisizione da parte degli agenti , veniva trovata in possesso di materiale contraffatto nella parte afferente il marchio della comunità europea , in particolare sulle catene luminose in uso nel periodo natalizio. Tutta la merce veniva trovata esposta presso gli scaffali del negozio controllato , rivolto alla vendita pubblica, e quindi veniva posta sotto sequestro penale per essere analizzata al fine di tutelare l’incolumita’ pubblica. All’udienza dibattimentale, dopo che il procedimento penale seguiva ben due annullamenti con conseguenti regressioni delle fasi processuali , a seguito delle eccezioni formulate dal difensore , per cavilli procedurali di forma, l’avvocato Giuseppe Vena procedeva ad esaminare gli agenti che avevano svolto l’attività di indagine , al fine di ricostruire la vicenda e produceva , quale prova documentale, le fatture d’acquisto della merce nonchè le schede tecniche di garanzia; inoltre, in sede di arringa , smontava totalmente l’impianto accusatorio, richiamando massime giurisprudenziali della Corte Suprema di Cassazione volte ad escludere le aggravanti contestate evidenziando come la fattispecie era inquadrabile nell’ipotesi semplice per cui , tra l’altro , era decorso anche il tempo per poter processare la propria assistita. Il Giudice monocratico del Tribunale di Castrovillari, condividendo quanto prospettato dal difensore liberava la donna da ogni accusa penale.

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