di Cristian Fiorentino

Chiudete gli occhi e immaginate che lo speaker, nel pre-gara di una competizione calcistica o sportiva, prima di presentare l’evento pronunciasse la frase di benvenuto agli spettatori “Benvenuti allo stadio Totò Schillaci” di Corigliano-Rossano o area urbana di Corigliano che dir si voglia.

Mentre sono ripresi da qualche settimana i lavori di ristrutturazione presso la struttura di contrada “Brillia”, emerge una stuzzicante idea. A dover di cronaca, dopo il triste e immobile scenario descritto a fine agosto, le attività di rifacimento del complesso non solo sono ripresi ma sembrano viaggiare spedite. Lavori all’impianto che riguardano l'installazione del tappeto sintetico e la rigenerazione di altre aree.

Da capire, invece, se anche la pista d’atletica avrà nuova vita o meno. In attesa di conoscere anche questo importante dettaglio, considerata la nutrita squadra di atletica presente in città, ad un mese dalla prematura dipartita dell’“Eroe di Italia ’90 Totò Schillaci”, affiora una suggestione. Considerato che lo stesso stadio comunale coriglianese in questione non ha mai avuto una intitolazione ufficiale e istituzionale, perché non intitolarlo proprio al compianto attaccante azzurro Totò Schillaci? D’obbligo qualche passo indietro per spiegare, però, che dal 6 ottobre 1996, giorno dell’inaugurazione assoluta dello stesso stadio ad oggi, prima e dopo la fusione dei due comuni, nessuna amministrazione, se non per qualche vano tentativo, ha avuto la fermezza di pensare e decretare l’intestazione dello stadio. Ad onore del vero anche il limitrofo palazzetto non è stato mai intitolato a nessun notevole personaggio e anche lì si potrebbe pensare di procedere nella stessa direzione, identificando prima la personalità a cui intitolarlo. In passato, in effetti, così come è avvenuto in tante altre città o paesi, campi sportivi, stadi, palazzetti e anche palestre sono stati qualificati in onore del Santo Patrono, a qualche figlio illustre della propria terra e a personaggi che in vita si sono distinti per grandi meriti.

Nel caso di Corigliano, si potrebbe pensare ad esempio a San Francesco di Paola, al famosissimo attore Aroldo Tieri o anche ad altri. L’idea di Totò Schillaci, distintosi con grandi virtù da calciatore professionista e a suon di gol con le maglie di Messina, Juve, Inter e soprattutto della Nazionale, specie in quel famoso mondiale italiano da capocannoniere, invece potrebbe essere un nome su cui molti se non tutti potrebbero essere d’accordo. Testimonianza ne è il ricordo, emerso in questo ultimo mese, nel sud Italia, nella sua Sicilia come del resto della nazione, d’Europa e nel Mondo. Nei minuti di raccoglimento in memoria si è distinto anche quello del "Bernabeu" a Madrid. Ed è pur vero che anche le sue origini meridionali, siciliane e palermitane potrebbero essere una motivazione in più per prendere in considerazione questa idea. Totò Schillaci, infatti, come hanno affermato in molti in queste settimane nei vari commiati, tra cui anche lo stesso allenatore del Napoli Antonio Conte e suo compagno di squadra ai tempi della Juve, ha rappresentato infatti il ragazzo emblema del Sud che ce l'aveva fatta ad arrivare in alto trovando attraverso il calcio non solo fama ma soprattutto il riscatto, spesso negato ai meridionali. Tuttavia, tra molti tifosi e sportivi italiani, specie chi ha vissuto quegli splendidi anni calcistici, serpeggia soprattutto il dispiacere e l’amarezza per aver dovuto dire addio anzitempo all’ennesimo Campione divenuto con la sua scomparsa Leggenda. Il primo gol in trasferta della sua carriera, inoltre, Totò Schillaci lo ha messo a segno proprio in Calabria in un Gioiese-Messina disputato allo stadio “Cesare Giordano”. Negli anni recenti, T. Schillaci ha fatto capolino anche a Corigliano in visita presso la scuola calcio “Forza Ragazzi Schiavonea” e lo scorso 25 aprile aveva partecipato alla “Marcia della Riconciliazione” da Donnici a Paterno Calabro, organizzata da Don Santino Borrelli. Chissà se l’ente amministrativo possa prendere in considerazione tale stuzzicante idea, magari interpellando anche i cittadini e sportivi, e condividere l’idea di intitolare lo stadio di Corigliano di contrada Brillia a Totò Schillaci. Un rinnovamento spesso passa anche dal modificare passate abitudini, come ad esempio non intitolare strutture pubbliche, e svoltare verso prassi altrove già consolidate e scontate. Basti pensare, infatti, che in molte città stadi e complessi sportivi non solo portano i nomi di autorità o personaggi illustri ma anche quelli di facoltosi sponsor, utili in termini di marketing e introiti. A Corigliano, invece, si è un “attimo” attardati anche su questo fronte perché lo stadio viene da molti indicato ancora col nome della contrada dove è ubicato, all’udito forse non proprio un bel sentire. Tra l’altro, se si procedesse spediti con l’iter, potrebbe essere addirittura la prima struttura al mondo ad essere intitolata a Totò Schillaci. Una situazione simile si verificò proprio in Calabria dopo la scomparsa di Papa San Giovanni Paolo II, avvenuta il 2 aprile 2005. Con i lavori di restyling dello stadio di Rosarno in fase conclusiva, la giunta comunale su proposta dell’allora sindaco Giacomo Saccomanno, d'intesa con l'assessore allo sport Francesco Rao, colsero la palla al balzo, è proprio il caso dire, e il 16 aprile dello stesso anno, dopo appena 14 giorni dalla dipartita di Papa Wojtyla, in occasione dell'incontro di calcio Rosarnese-Sapri, valido per il campionato di serie D gir. I, scoprendo la targa ufficiale, celebrarono l’intitolazione dello stadio comunale rosarnese a Papa Giovanni Paolo II. La gara richiamò l'interesse nazionale e fu trasmessa anche in diretta da Rai sport satellite in un gran momento di festa e sport. L’auspicio è che in occasione e in attesa della fine dei lavori, stimata tra qualche mese, possa essere valutata l’idea anche in consiglio comunale di denominare lo stadio coriglianese al mitico “Totò Schillaci” e magari sentire nel giorno della terza inaugurazione della struttura sportiva non troppo lontano (la seconda avvenuta il 4 febbraio 2018), lo speaker rivolgersi al pubblico e spiccare l’emozionante frase: “Benvenuti allo stadio Totò Schillaci”.

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