Fonte: Comunicato stampa

La recente decisione meramente POLITICA di chiudere i reparti di ginecologia e pediatria dell’Ospedale ‘Compagna’ di Corigliano rappresenta l’ennesimo colpo inferto al diritto alla salute dei cittadini della Calabria.

Si tratta di un atto che non può essere accettato, né tanto meno giustificato dalle solite, vuote argomentazioni tecniche che non fanno altro che nascondere la cruda realtà: uno scippo istituzionale ai danni di una comunità già duramente provata da anni di tagli e disservizi nel settore sanitario. Non è più possibile tollerare l’assuefazione della classe politica calabrese a un sistema che calpesta il diritto alla salute, un diritto sancito dalla Costituzione ma costantemente violato da chi dovrebbe, invece, tutelarlo. Dopo la mutilazione dei reparti di ortopedia, chirurgia generale e otorinolaringoiatria, la chiusura di questi reparti è solo l’ultimo episodio di una lunga serie di chiusure e trasferimenti che stanno lentamente ma inesorabilmente smantellando quel poco che resta del sistema sanitario regionale. Dietro a questa decisione, che viene presentata come una “razionalizzazione” delle risorse, si cela un progetto antidemocratico e profondamente ingiusto, che sta privando i cittadini di servizi essenziali. Lo spostamento del punto nascita al Giannettasio, presentato come una necessità organizzativa, è in realtà un ulteriore passo verso la chiusura definitiva dell’Ospedale Compagna. Inoltre, nel frattempo, la pubblicità di una preparazione dell’“ospedale della Sibaritide” è un insulto all’intelligenza dei cittadini. Come si può pensare di spostare interi reparti in una struttura che, nonostante le promesse, non è ancora operativa? Davvero pensate che gli elettori grazie ai quali siete lì su quelle poltrone siano così stupidi? Non è accettabile che le varie commissioni, i commissari e le giunte regionali continuino a passarsi il testimone di una staffetta pietosa che, di fatto, mina gli interessi degli onesti cittadini che li hanno eletti. Ogni chiusura, ogni trasferimento, è una ferita inferta alla comunità, un segno tangibile di come la politica regionale abbia abdicato al proprio dovere di tutela del bene comune. Chiudere un reparto dopo l’altro significa privare le persone delle cure di cui hanno bisogno, costringerle a spostarsi per chilometri, con tutti i rischi e le difficoltà che ciò comporta. La chiusura dei reparti di ginecologia e pediatria dell’Ospedale Compagna è un atto politico che mette a rischio la vita e il benessere delle persone. È ora di dire basta a questo scempio. È ora di alzare la voce contro un sistema che continua a prendere decisioni in nome di una razionalizzazione che non fa altro che razionalizzare il disastro. I cittadini della Calabria non meritano questo. Meritiamo rispetto, meritiamo servizi sanitari adeguati, vicini, funzionanti, efficaci, efficienti e PUBBLICI. L’attuale classe politica non ha il coraggio di difendere i nostri diritti, anzi li sta calpestando calpestarli. State continuando un’erosione continua del diritto alla salute, persino coloro i quali si celano in un silenzio connivente che privilegia tagli e accentramenti a discapito dei bisogni della popolazione.

Firmato  -  Carla Tempestoso a nome di migliaia di cittadini e cittadine

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