di Cristian Fiorentino

Comunicati, foto e video postati sui social, in questi ultimi giorni, sulle pessime condizioni dello stadio “Città di Corigliano” hanno destato molta attenzione e indignazione tra cittadini e sportivi sulla sponda coriglianese.

Le immagini allegate a questo articolo sono esaustive più di mille pensieri, articoli o disamine e riguardano sia la parte interna della struttura che l’esterno. Andando con ordine, nella zona interna, il rettangolo di gioco, la parte davanti gli spogliatoi, le zone sotto le tribune e le aree che scortano quello che ormai resta della “pista d’atletica” sono sormontate da erbacce di ogni tipo.

Facile intuire anche il proliferare non solo di sterpaglie ma anche di animali tra cui insetti, vipere o topi. Al suo esterno, invece, l’andazzo è ancora più mortificante causa rifiuti sparsi intorno all’ellisse dello stadio e soprattutto un mega stagno di acqua in corrispondenza della biglietteria ospite. Acquitrino in simmetria con il pozzo dell’acqua collocato all’interno dello stadio e perdita che creerebbe questa sorta di laghetto dove ovviamente galleggia anche ogni tipo di rifiuto al suo interno.

La desolazione, però, non finisce qui perché le “strade” che conducono sia allo stadio che al palazzetto sono costellate da spazzatura di ogni genere. La situazione più grave e preoccupante è quella che collega la strada interna interpoderale consortile, sia da via Santo Stefano che da zona Cardame, verso contrada Brillia e viceversa verso lo scalo coriglianese. Qui l’indice di inquinamento ambientale è alto e sta contaminando anche il corso delle vie attigue dove nuovi cumuli compaiono di giorno in giorno.

Il sito ormai “dedito”, da anni, allo scarico selvaggio di cataste di rifiuti per lo più infestanti, si ritrova all’altezza di un pontino di congiunzione. Qui ci si ritrova di fronte ad una catasta di spazzatura che spesso ostruisce anche la stessa strada e dove, sempre qualche altro incivile individuo, si sente anche autorizzato nel distruggere i rifiuti bruciandoli. Come per tante altre zone cittadine, anche qui per interrompere la spirale di violenza ambientale urge un rimedio perentorio passando per pattugliamenti, videocamere, fototrappole e relative sanzioni per i contravventori. 

L’altra strada, invece, che costeggia la s.s. 106, da contrada Santa Lucia, ha avuto invece qualche miglioria in termini di asfalto solo dopo che, nella fase pandemica, il palazzetto è stato indicato come centro hub per le vaccinazioni da covid-19. E sempre durante lo stesso periodo, ad onor del vero, sono stati operati altri lavori allo stadio come il rifacimento della copertura della tribuna centrale e l'installazione dei seggiolini.

Chiusa questa doverosa parentesi e tornando, allo stadio “Città di Corigliano” va aggiunto che i tanto attesi lavori di rifacimento della struttura, ad iniziare dall’impianto sul campo del sintetico e il restyling delle altre aree, non sono mai iniziati. Eppure, i proclami della partenza degli “imminenti” lavori allo stadio di contrada “Brillia” risalgono alla gara di Prima categoria, stagione 2022-2023, tra Rangers Corigliano-Tarsia, del 30 aprile 2023.

Match in cui i coriglianesi festeggiarono la salvezza anticipata dopo un pirotecnico risultato finale di 4 a 4. Ad assistere in tribuna a quella partita proprio il sindaco che illustrò ai dirigenti della società il progetto dei lavori. Facile immaginare che da lì a poco sarebbero partiti i lavori ribaditi da alcuni post social del primo cittadino. Così non è stato anzi la squadra del R. Corigliano si è dovuta trasferire, per il torneo sempre di Prima cat. 2023-2024, presso la già affollata struttura rossanese dello “Stefano Rizzo”. Affollatissimo stadio di viale Sant’Angelo vista la schiera di prime squadre e formazioni dei settori giovanili presenti che, per un intero anno agonistico, ha dovuto supportare e inglobare. Ma forse il trasferimento del Rangers Corigliano non era necessario, per allenamenti e gare, visto che in tutti i nove mesi del campionato i lavori al “Città di Corigliano” poi non sono mai iniziati. In effetti, su uno degli ingressi dello stadio di contrada Brillia compare la tabella dei lavori con tutte le diciture, cifre, responsabili, date progetti e progettisti del caso e in fondo anche la data dell’inizio lavori (11 marzo 2023) e la durata dei lavori stimata in 300 giorni. In effetti, a mezzo social, è stato annunciato l’annuncio dei lavori lo scorso 13 marzo con tanto di ruspe in azione nel rimuovere quello che restava del vecchio manto erboso naturale. E a tal proposito va ricordato che, nella stagione 2017-2018 quindi neanche tanti anni fa, nella ventesima del girone A di Promozione, il Corigliano era rincasato presso lo stadio “Città di Corigliano” dopo una ristrutturazione che aveva interessato proprio il rifacimento del terreno di gioco con piantumazione di rotoli d’erba naturale. Lavori che, anche in quella circostanza, avevano abbracciato anche altre aree della stessa struttura resa accogliente e decorosa, pulizia compresa. Riprogettazione resa possibile grazie all’intervento dell’allora amministrazione comunale pre-fusione dei comuni. E dopo tanti anni di sudatissima attesa per la ristrutturazione, la seconda inaugurazione del “Città di Corigliano” porta come data il 4 febbraio 2018, match vinto contro la Garibaldina per 5 a 0. La cerimonia della prima sfida assoluta fu, invece, il 6 ottobre 1996, nella sesta d’andata del gir. I di Cnd contro l’Igea Virtus, stagione ’96-’97, vinta per 2 a 1 dai coriglianesi. L’interrogativo del caso adesso è chiedersi quando ci sarà la terza inaugurazione dello stadio di contrada “Brillia”. A tal proposito è d’obbligo un’altra parentesi perché dal 1996 ad oggi prima e post fusione, nessuna amministrazione, se non per qualche timidissimo tentativo, ha avuto lo slancio di aprire all’intitolazione al Santo Patrono, a qualche figlio illustre di Corigliano, come potrebbe essere ad esempio Aroldo Tieri o altri, o alla memoria di qualche notevole personaggio del mondo dello sport le due strutture sportive presenti a contrada Brillia. L’auspicio, infatti, è che qualcuno dell’ente amministrativo, magari in cooperazione con il mondo sportivo locale o attraverso un sondaggio, voglia intitolare sia lo stadio che il palazzetto a due personalità che si sono distinte in vita attraverso le proprie opere o attività. Sentire indicare i due centri sportivi sempre con il nome della contrada dove sono ubicati, Brillia per l’appunto, non è proprio un bel sentire anzi spesso è stucchevole. Ovunque, gli stadi e i complessi sportivi pubblici portano i nomi di autorità o personaggi dello sport, dell’arte e dello spettacolo. Tuttavia, restando fedeli alla tabella apposta fuori dallo stadio “Città di Corigliano”, dei 300 giorni previsti per i lavori di restyling, a partire dall’11 marzo scorso, oltre 150 sono già trascorsi ma di partenza concreta e continuativa delle opere – come confermano le foto- neanche l’ombra. A cittadini e sportivi bisognerebbe offrire delle risposte vere e tangibili sulla reale mancata partenza dei lavori dello stadio di contrada Brillia e magari porre rimedio anche all'andazzo circostante . Altro quesito d’obbligo è se anche la pista d’atletica sarà sostituta vista l’attivissima e nutrita associazione presente in questi anni che sta ottenendo con ottimi risultati e podi nelle manifestazioni nazionali. Ad oggi, inoltre, le due formazioni di Seconda cat., Atletico Corigliano e Corigliano Calcio, sono rilegate presso il campo sportivo “Valli Sant’Antonio”, in terra battuta dove necessiterebbe anche una ristrutturazione essendo l’unico centro sportivo del centro storico coriglianese. Se domani, però, dovesse essere chiuso, per un motivo qualsiasi, entrambe dovrebbero andarsi a trovare campi per allenamenti e gare ufficiali in paesi limitrofi senza avere un’alternativa. L’altro storico campo sportivo del “Tonino Sosto”, di proprietà della diocesi, è gestito per concessione invece dallo Sporting Club Corigliano che lo ha rigenerato alla perfezione negli ultimi anni, con tanto di manto erboso e rifacimento di gradite, spogliatoi e messa in sicurezza. Bisogna infine ricordare, che lo sport, specie nei dilettanti, opera soprattutto nel tessuto sociale mentre la stima delle strutture sportive, secondo alcuni studi fatti ad hoc, ha un risalto primario perché sono lo specchio che rappresentano l’indice della qualità delle città e delle società civili.

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