Fonte: Comunicato stampa
Il mancato ricambio generazionale, l'assenza di punti di sbarco con servizi attrezzati, la gestione da parte di "soggetti terzi" dei Gruppi di azione costiera e/o GAC/FLAG ora GAL PESCA, la continua disattenzione della Regione, la forte "delusione" dei modelli organizzativi tradizionali, i vincoli della UE nell'uso degli attrezzi da pesca,
ma anche normative non compatibili con la storia e la tradizione delle nostre marinerie, imbarcazioni artigianali ormai obsolete e la nota debolezza strutturale delle micro-imprese a conduzione familiare, hanno contribuito - dichiara Salvatore Martilotti presidente del "Comitato Pescatori Calabria" allo smantellamento della flotta e all'espulsione di addetti dal settore negli ultimi anni. A livello locale sono i Comuni costieri chiamati in causa, i quali hanno la responsabilità della gestione del demanio marittimo e della fascia costiera entro le tre miglia marine. Qui, a Corigliano Rossano, hanno contribuito a questo tracollo anche le scelte amministrative fatte senza il reale coinvolgimento delle categorie interessate. Con i pescatori della piccola pesca in ginocchio non è più rinviabile la costituzione del "Tavolo di partecipazione" dei pescatori dove si possono avanzare proposte per cercare di contribuire a superare la crisi della pesca artigianale. Intanto, nel mentre continuiamo ancora ad essere abusivi sulla spiaggia storica dei pescatori, dobbiamo registrare lo "spreco di denaro pubblico", ovvero il finanziamento ottenuto con fondi UE pesca per Euro 154.000,80 per realizzare un progetto che è un vero colpo al cuore e che non risolve nessun problema. A parere dei nostri pescatori artigianali - conclude Salvatore Martilotti - è tempo di invertire rotta e,per questo,rivolgiamo un caloroso appello alle Istituzioni e ai partiti politici poiché i pescatori artigianali hanno diritto ad avere un futuro.
Salvatore Martilotti "Comitato Pescatori Calabria"