di Giacinto De Pasquale

Il prossimo 2 ottobre saranno esattamente cinque anni che il prof. Giovanni Cufari ci ha lasciati.

Nell’immediatezza della sua prematura scomparsa Nicola Campoli sul sito “Cariatnei.it” lo ricordava così: “Figura autorevole che lascia un segno indelebile nella cultura sportiva e culturale di Cariati.  Giovanni ha legato, in modo indissolubile, il suo nome all’impegno nel mondo del calcio dell’intera provincia, allevando negli anni tantissime generazioni di giovanissimi calciatori. Uomo di grande umanità e di molteplici passioni, non per ultimo è stato Presidente della Lega Navale.  È stato sempre attivo nel dibattito culturale e civico di Cariati, offrendo costantemente stimoli e apporti originali. 

Mancherà moltissimo a Cariati l’attaccamento che Giovanni aveva per il suo paese natio.  Amava Cariati. Ricambiato dall’affetto di tantissimi allievi e sportivi per i quali era qualcosa di più imponente di un semplice docente o allenatore”. Perché oggi ricordiamo questo autentico personaggio campione di umanità, professionalità, altruismo e sport, lo ricordiamo perché il poliedrico musicista salernitano, Angelo Gregorio, ha pubblicato in questi giorni per la “Jazz Sailor” un volumetto dal titolo “Il sogno di un padre. Dal sogno alla realtà: la storia della Lega Navale di Cariati e la sua eredità”. Il padre in questione è proprio lui: Giovanni Cufari. Nella prefazione al libro il vice presidente della Lega Navale Sezione di Cariati, Nicola Antonio Sero, spiega la ferma volontà di Cufari di dar vita alla sezione cariatese: “Lo sport velico – scrive Sero – è di per se inclusivo, facilita la condivisione di tutti, ognuno è partecipe e protagonista, al pari degli altri, nel gestire una imbarcazione e veleggiare serenamente in sicurezza.

Il forte convincimento che la vela può aiutare i bambini – scrive ancora il vice presidente – a vivere in un contesto collettivo di integrazione e valorizzare le capacità di “tutti e di ciascuno”, ha fatto rompere gli ormeggi e provare a veleggiare, senza indugio alcuno, in mare aperto! Il sogno del primo storico presidente, finalmente, stava per realizzarsi, era nata la prima “scuola ela”, col nome di “Giovanni Cufari”. Un mix esplosivo – sottolinea Sero – di entusiasmo, incoscienza e forte passione, da quel giorno, ha animato e anima ancora, questa favola bella tutta Cariatese. I pionieri di questa sfida hanno saputo – conclude Sero – contagiare la comunità intera ed oggi è diventata una magica realtà”. Ma perché questo libro ? E’ lo stesso autore Gregorio che lo spiega nella introduzione al volume: “Questo libro è il frutto di un viaggio iniziato per curiosità e proseguito per passione.

Un viaggio che mi ha portato a conoscere persone straordinarie, come Francesco Cufari, presidente della Lega Navale di Cariati, e tutti coloro che, con lui hanno trasformato una piccola sezione di una Lega Navale in un centro vitale per la comunità. Quella che era una semplice ricerca – spiega ancora l’autore – è diventata una missione: raccontare come la vela non sia solo uno sport, ma un potente strumento di inclusione sociale, di crescita personale e di connessione con la natura”. Il libro nasce dal racconto della giornata che Gregorio ha vissuto a Cariati lo scorso 3 agosto, nel corso della quale insieme a Francesco Cufari fecero conoscere il jazz e la ricerca. Fu una giornata ricca di emozioni che l’autore racconta nel libro e dalla quale è nato un docufilm che quanto prima, una volta terminato di montare, verrà ufficialmente presentato. Oggi, come detto, la sezione della Lega Navale di Cariati è presieduta dal figlio del compianto Giovanni Cufari, Francesco che Angelo Gregorio nel libro descrive così: “Francesco non era solo un uomo di mare, ma un visionario, un sognatore che aveva deciso di portare avanti l’eredità di suo padre e dei suoi amici, rendendo la vela un’opportunità per tutti, un mezzo di inclusione e crescita”.

Crediti