di Cristian Fiorentino
Con immutata fede e partecipazione di sempre si sono svolti anche quest’anno, presso la chiesa del centro storico di Corigliano, i festeggiamenti in onore di Sant’Antonio da Padova.
Onorato il programma della comunità religiosa diretta dal parroco Don Fiorenzo De Simone e dal vice Don Vincenzo Ferraro attraverso tanti peculiari e intensi momenti. Dal 31 maggio, infatti, sono state recitate e meditate la coroncina e la “Tredicina” in omaggio al Santo. Particolare pratica di preparazione alla festa culminata alla vigilia del giorno solenne. Il 13 giugno, infatti, sono state celebrate diverse Sante Messe e la processione dell’effigie, per le vie della parrocchia, concentrata nel pomeriggio. Altra peregrinatio si è vissuta domenica 9 giugno in via Lao dove è stata celebrata anche la Santa Messa.
La Celebrazione Eucaristica nella mattinata del 13 giugno, è stata officiata da Monsignor Francesco Milito, nativo di Rossano e Vescovo Emerito della diocesi di Oppido Mamertina-Palmi, alla presenza di fedeli e rappresentanti delle congregazioni religiose, assistita dai ministranti e armonizzata dalla sempre impeccabile corale della parrocchia di “San Francesco di Paola”. Don F. De Simone ringraziando il Prelato per la sua presenza ha ricordato il particolare sentimento che lo lega alla sua ordinazione sacerdotale. «I tratti fondamentali di S. Antonio - ha esordito Monsignor F. Milito- riconducono a dimensioni specifiche. Antonio è il Patrono dei poveri e dei sofferenti e la Sua è una storia attraversata da diverse fasi. Nasce a Lisbona, in Portogallo, col nome di Fernando e prima è un frate Agostiniano e poi Francescano.
Viaggiò molto vivendo prima in Portogallo e in seguito in Italia. Decisivo sarà l’incontro, nel 1221, alla Porziuncola, con San Francesco d'Assisi, che lo inviò come predicatore. Tra le caratteristiche di Antonio emergono lo studio e la contemplazione a Dio che lo farà divenire dottore di teologia. Particolare fu una sua incisiva omelia che rilevò le sue qualità dialettiche e spirituali. Non solo predicatore, Antonio si prodigò anche contro l'eresia, in Francia, con forza e rilevanti risultati, sfoderando una catechesi seria e dimostrando di essere un grande e saggio apostolo.
A Padova, città di cui è Patrono, morì giovane all'età di 36 anni già in odore di Santità. Antonio grande evangelizzatore che coltiverà la parola di Dio per tutta la sua vita incrociando anche quei due frati coriglianesi Nicola e Leone che morendo da martiri divennero Santi. Il messaggio attuale di Antonio- prosegue Monsignor F. Milito- ci indica l'importanza della crescita cristiana dei nostri figli e fanciulli. Ancora oggi bisogna prendersi cura dei piccoli e dei giovani con un respiro di Fede. Anche gli adulti devono chiedersi e analizzare la propria preparazione religiosa. Effettuare un bilancio personale è utile per capire se siamo davvero inseriti nella conoscenza di Dio. A San Antonio oggi dovremmo richiedere proprio la Sapienza nella Fede e la Parola e la Forza di Dio. Ognuno di noi dovrebbe pregare il Santo, attraverso la guida dello Spirito Santo, per la Sapienza del Cuore e per essere concretamente missionari».
A corredo, non è mancata anche l’usanza della vestizione di numerosi bimbi con gli abitini del Santo padovano e la benedizione e la distribuzione dei pani. Nella serata del 13 giugno, invece, a margine del corteo, il parroco Don F. De Simone ha rivolto il messaggio conclusivo e la benedizione ai fedeli. A seguire è stato possibile rivolgere il bacio e la venerazione della reliquia di S. Antonio. Frammento sacro donato dai frati conventuali di Padova in occasione della peregrinatio delle reliquie ufficiali che girano il mondo nel settembre 2019. Il parroco Don F. De Simone, nella missiva finale ai fedeli, ha evidenziato proprio la peculiarità di Antonio capace di far fruttare i doni donategli dal Signore spendendosi in tutto per gli altri e non tenendo nulla per sé. Su questa testimonianza del Santo ha invitato i devoti nel seguirne l’esempio per vedere le proprie vite trasformate così come lo è stata quella di Antonio. Tra le altre tradizioni, riproposto anche il classico incendio del ciuccio. Bene i concerti della band “Balanoo” e di Nino Fiorello nei giorni 12 e 13 giugno. Festeggiamenti di S. Antonio a Corigliano accompagnati e chiusi dai fuochi pirotecnici e plausi per la riuscita delle celebrazioni al parroco Don F. De Simone e al vice Don V. Ferraro, al consiglio pastorale, al comitato festa e al coro parrocchiale che di concerto si sono adoperati per l’allestimento del coinvolgente programma.