di Gennaro De Cicco
Ha avuto luogo ieri pomeriggio, presso il Collegio di San Adriano, la presentazione della Mostra del Maestro Franco Azzinari, "I Venti del Mediterraneo", organizzata dalla locale Amministrazione comunale.
L’evento, apertosi con i saluti istituzionali da parte del Sindaco dott. Ernesto Madeo è proseguito con gli interventi dell’on. prof. Vittorio Sgarbi e dell’artista Franco Azzinnari. La mostra I Venti del Mediterraneo ha detto il Sindaco dott. Ernesto Madeo “rappresenta per noi e per tutto il territorio un momento importante e di elevata qualità, un evento straordinario per quella che è la storia ed il prestigio di Franco Azzinari, con i suoi cinquant’anni di carriera e per quello che lo stesso, rappresenta e rappresenterà nel tempo non solo per San Demetrio Corone, ma per tutte le comunità arbëreshe e per l’intera Calabria”. Per il Consigliere avv. Emanuele D’Amico, che si è molto adoperato per l’iniziativa artistica “nelle opere di Franco Azzinari esiste qualcosa di meraviglioso e dinnanzi ad una meraviglia non si può rimanere indifferenti …”. Subito dopo, inaugurale taglio del nastro e visita da parte degli intervenuti alla mostra dei quadri pittorici, allestita presso i locali del Collegio di Sant’Adriano. La mostra resterà aperta al pubblico fino al 10 Novembre 2023. A sintetizzare buona parte dell’arte pittorica del maestro Franco Azzinari i seguenti significativi passaggi dello storico e critico d’arte on. Prof. Vittorio Sgarbi e del giornalista Sergio Zavoli espressi sul catalogo della Mondadori, distribuito gratuitamente a tutti gli intervenuti, Franco Azzinari “Pittore del Vento” - Venti del Mediteranno – Editoriale Giorgio Mondadori, 2023. “Ecco, se c’è un messaggio che più di altri nella pittura più significativa di Franco Azzinari, per il quale dovremmo rendergli alto merito, è che dovremmo rifarci amico il vento. Dobbiamo riconciliarci con il suo linguaggio, così come sapevano fare i nostri avi, imparando a riascoltare quello che ha da sussurrarci. Significherebbe ristabilire un rapporto, lirico, spirituale, con la terra madre e la natura tutta, come nessun ambientalista, nessun integralismo climatico o atre ideologie incapaci di toccare la nostre corde più intime e veritiere, potrebbe mai sfiorare anche solo lontanamente. Allora sì, amico mio, che le risposte arriverebbero. E sarebbero quelle giuste ...”. “Eccolo, il poeta – scrive Sergio Zavoli - che ha osato tanto con l’ obbligo fissatogli dall’istinto e dall’immaginazione di fermare sulla tela l’imponderabile, l’invisibile, il libero padrone dell’aria; eccolo, quale magico pifferaio che chiama i venti con i loro colori, i loro, odori, persino i loro sapori, dei covoni e delle erbe, dei voli nei cipressi pieni di uccelli e tra folate di lavanda e di tiglio, tra frutteti spodestati, uggiosi piovaschi e carezzevoli schiarite …”.