di Salvatore Martilotti (tratta dalla pagina facebook)
Ricordi indelebili dell’infanzia e adolescenza di diverse generazioni, figli di pescatori. Ancora oggi, al mattino presto, dopo la Madonnina dei pescatori, appena intravedi il mare del borgo marinaro, ti si apre il cuore, ma, subito dopo, resti deluso per le poche piccole imbarcazioni della pesca artigianale tirate a secco sulla spiaggia dei pescatori e, soprattutto, da una progettualità? che non riusciamo a comprenderne né il significato, né tanto meno l’utilità, se parliamo di sviluppo per assicurare un futuro ai piccoli pescatori artigianali di Schiavonea.
E dire che fino a qualche anno fa la spiaggia dei pescatori antistante il borgo marinaro rappresentava la più rilevante marineria di pesca artigianale della nostra Regione. Oggi, purtroppo, è il simbolo della crisi della piccola pesca, con scelte non comprensibili. E poi bisogna dirlo in maniera molto chiara una interpretazione della legge “sui generis”. Ignorare che è stato fatto un bando pubblico per poi liquidarlo con “motivazioni sorprendenti e geniali”, ovvero il progetto viene respinto perché “avete chiesto più del dovuto”, è abbastanza desolante.
Intanto continuiamo ancora ad essere abusivi nello spazio che il Piano Spiaggia dell’ex-Comune di Corigliano (ancora vigente) aveva destinato ai “Vuzzi” della piccola pesca nel Comparto n.3 con una serie di servizi da realizzare da parte del Comune come previsto dall’art.20 dello stesso P.S. Oggi, abbiamo l’impressione, che si vada in tutt’altra direzione e alla data odierna si sta cercando di realizzare un progetto(In parte fotocopia del nostro?) ridimensionato e molto sorprendete, ma finanziato con fondi UE pesca per Euro 154.000,80 che ancora, così sembra non è stato completato. Intanto si continua ad essere abusivi con i pescatori in Tribunale. Forse vogliono sfrattare completamente i pescatori dalla loro spiaggia storica? Stiamo assistendo, in questi ultimi cinque anni, alle più brutte delle telenovele con un finale umiliante, ovvero, di fatto, il tentativo (reale?) di cancellare una lunga storia nobile di uomini e donne di mare che negli ultimi due secoli sono usciti dalla marginalità per dare dignità ad un mestiere, quello dei pescatori, capace di costruire una storia nobile, ma oggi messa in discussione da chi dovrebbe, al contrario, tutelare la pesca costiera artigianale, orgoglio dell’intera marineria>>.