di Cristian Fiorentino

Non c’è miglior modo di onorare la memoria di chi non c’è più se non attraverso un grande gesto di solidarietà. La storia in questione lega Paolo Giovanni Fallara direttamente alla giovane associazione “La Fenice”, attivissima da qualche anno nel panorama dell’autismo con servizi di intervento.

Paolo Giovanni Fallara, originario di Reggio Calabria, giunge a Corigliano nel 1985 per motivi di lavoro dove si integra bene, lavorando come responsabile commerciale in un’azienda metalmeccanica e in seguito, insieme a due amici fraterni, fondando una società nello stesso settore. Innamorato della sua Scilla, definita da lui stesso incontro eterno tra mito e bellezza grazie al suo mare cristallino di verde smeraldo e blu, non mancava occasione di consigliare di visitarla e di vivere almeno tre esperienze: immergersi nei fondali ricchi di biodiversità, di osservare dalla spiaggia o dal belvedere la pesca al pescespada, e di gustare sotto l’ombrellone un gustoso panino sempre al pescespada. Paolo Giovanni Fallara, descritto di animo nobile e da sempre vicino verso le categorie più bisognose, grazie agli incontri casuali della vita conosce il presidente Domenico Godino e osserva e intuisce in vita l’impegno e i buoni propositi dell’ass. “La Fenice”. Nelle sue ultime volontà, confida alla moglie il desiderio di voler contribuire fattivamente per il sostentamento della stessa realtà. Dal ricavato dei fondi, raccolti durante il lutto di Paolo Giovanni Fallara, la moglie Paola Artuso avvia una raccolta fondi destinata all’ass. “La Fenice” che a breve acquisterà un “Ados-2”.

L’importo, nella fattispecie, è stato raccolto sia attraverso liberi contributi, nel giorno delle celebrazioni funebri, e sia attraverso mezzo bonifico bancario dalle persone che hanno sostenuto a pieno il progetto della famiglia Fallara. L’ “Ados-2” è uno strumento particolare e costoso che, grazie alla donazione in memoria di Paolo Giovanni Fallara, sarà presto in dotazione ai membri della “Fenice” e che altre rare realtà di categoria possono vantarsi di avere sullo jonio cosentino.  L’Ados-2, infatti, è il gold standard per la valutazione e diagnosi dei disturbi dello spettro autistico. “Si tratta di una valutazione non invasiva, standardizzata e semi-strutturata della comunicazione, dell’interazione sociale, del gioco e dell’uso immaginativo di materiali per individui affetti da disturbi dello spettro autistico. Le attività somministrate al bambino sono suddivise in riferimento a cinque categorie: linguaggio e comunicazione; interazione sociale reciproca; immaginazione e creatività; comportamenti stereotipati ed interessi ristretti e altri comportamenti anormali.Ados-2 mostra una solida validità predittiva e fornisce un quadro estremamente accurato degli attuali sintomi relativi al disturbo dello spettro autistico basato sull’osservazione effettuata in tempo reale. Medici, psicologi clinici, logopedisti e terapisti occupazionali si basano sui risultati dell’Ados-2 per effettuare una diagnosi, impostare un programma di intervento o individuare la soluzione educativa più adeguata. Le risposte emerse vengono codificate in maniera strutturata così da poter avere una diagnosi chiara. La nuova versione dello strumento, attualmente in pubblicazione, si caratterizza per l’introduzione di un nuovo modulo dell’Ados, il Modulo Toddler: creato appositamente per bambino tra 12 e 30 mesi, misura il rischio di poter sviluppare un disturbo dello spettro autistico e quindi è possibile attivare fin da subito un intervento efficace, rendendo ancora più evidente l’importanza di una diagnosi precoce”. Il gesto in memoria di Paolo Giovanni Fallara ben si coniuga con la massima di Ann Radcliffe che recita: “Un atto di beneficienza, un atto di reale utilità, vale tutti i sentimenti astratti del mondo”. «Quando viene a mancare una persona cara- si legge nelle dichiarazioni della moglie Paola e famiglia Fallara - spesso, si scelgono i fiori per renderle omaggio. In occasione della scomparsa del mio adorato marito Paolo, ho scelto di fare, in sua memoria, una raccolta fondi in beneficenza all’associazione “La Fenice”. Ho sentito di trasformare un dolore così grande donando una speranza nel futuro a tante bambine e bambini, e sono certa che lui ha approvato la mia scelta».

L’eredità che Paolo lascia a tutti noi è importante: non è fisica o di lavoro, ma di atteggiamento; nella vita diceva “Bisogna ascoltare, essere attenti e avere cura di ogni persona, specialmente degli anziani, dei bambini e dei più fragili”. Un uomo che rispondeva ad ogni saluto col “Come stai?”, perché realmente voleva sapere come stessero le persone a lui care e no. Paolo era questo: vero con un’anima bella, disponibile al confronto anche chi era anni luce lontano da lui. Se lo poteva permettere per la forza dei suoi valori, del suo pragmatismo e di un’etica talmente strutturata da non sconfinare mai nell‘intolleranza. Un uomo generoso, capace di intime e insospettate umiltà. L’amore e il bisogno di famiglia, una luce che ti faceva brillare gli occhi, saranno di esempio per tutti coloro che lo hanno conosciuto. Caro Paolo, qui mancherai a tutti, agli amici di sempre e a quelli conosciuti da poco. Mancherà- chiude il ricordo della moglie e famiglia- soprattutto la tua sincerità, il tuo modo di vedere la vita e di affrontare il mondo, la tua serietà che diventava simpatia all’occorrenza, mancherà il tuo modo di essere amico e ci mancherai in tutti i modi in cui una persona può mancare». Dal canto loro, il presidente D. Godino e tutti i membri “La Fenice” hanno inteso ringraziare la famiglia Fallara dichiarando: «Siamo commossi ed onorati del gesto di solidarietà pensato per omaggiare Paolo Giovanni. L’atto concreto compiuto permette in maniera tangibile di dare un supporto alla nostra realtà e soprattutto ai bimbi e ragazzi che ne usufruiranno. Dal lato morale, questa raccolta ci ha fatto comprendere quanto Paolo Fallara era amato e stimato dalle persone a lui care, amici, conoscenti e quanti avevano a che fare con lui per ragioni di lavoro e no. Riscontro nobile e alto quello lasciato in dote da Paolo Giovanni Fallara che ci ha destinato un insegnamento semplice, prezioso e genuino “Fai del bene e riceverai del bene”. Un ringraziamento particolare a quanti hanno contribuito generosamente, molti anche dall’estero, un caloroso plauso alla moglie Paola e a tutta la famiglia che, attraverso questo esemplare gesto, hanno decantato nel migliore dei modi l’illustre e perbene Memoria di Paolo Giovanni Fallara».   

 

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