di Francesco Caputo

Carissimo don Marco a pochi giorni dalla tua Ordinazione presbiterale…”molti si illudono che per assomigliare a Dio si debba cercare di essere come angeli.

La mia esperienza invece mi dice che chi vuole assomigliare ad un angelo finisce piuttosto con il rendersi simile ad un fantasma, senza spessore, né forma, né colore. Tu non hai un corpo, tu sei un corpo. E il tuo corpo si porta con sé tutto un mondo di odori e sensazioni e passioni che sono poi il colore e la bellezza della vita. Impara a farne lo strumento della tua lode. Sii sincero con gli uomini, specialmente con quelli che ti saranno affidati. Gli uomini di oggi hanno un estremo bisogno di verità, di essere orientati nelle loro scelte, di essere illuminati nella loro confusione, in una parola di un maestro, ma non ti accetteranno come maestro se non sapranno che possono fidarsi di te e non si fideranno se non raggiungerai la loro mente passando prima attraverso il cuore. Ed al cuore non si mente. Non aver paura di mostrarti debole e ferito se lo sei, non è a te stesso che devi condurli, ma all’unico Salvatore che è Gesù, quindi non è a te che devono affidarsi, ma a Lui. Tu sei la guida, non la Terra promessa, ed a te quindi si chiede una cosa sola: di conoscere la strada e di condurre senza tentennamenti su quella via. Anzi, se sarai debole e stanco a volte questo sarà un vantaggio, perché ti farà comprendere meglio la stanchezza e la debolezza delle persone che ti sono affidate. Dio ti benedica amico mio ed attraverso te benedica tutti gli uomini che amerai e servirai…”

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