Foto di Antonio Donadio
di Cristian Fiorentino
Una rappresentazione che ha rasentato il professionismo quella portata in scena lo scorso 4 aprile, presso la chiesa “Santa Maria Ad Nives” di Schiavonea.
Organizzata dalla parrocchia di Padre Francesco Ansalone, la fedele riproduzione evangelica della Passione di Gesù, ha visto circa cinquanta attori coinvolti appartenenti per lo più alla stessa frazione jonica e altri all’area urbana coriglianese. Iniziativa patrocinata dal comune e raffigurazione svoltasi interamente nell’ampia chiesa gremita in ogni ordine per l’occasione. Ennesima edizione riproposta dopo tre anni di stop forzato, causa pandemia, e che ha avuto un valore ancora più sentito e coinvolgente. Il silenzio completo e surreale, in cui si è svolta la manifestazione, è stato l’indice dell’interesse che ha suscitato e accompagnato l’intera riproduzione simbolo cardine della Cristianità. Già negli anni passati, lo stesso evento era stato molto apprezzato ma in questa tornata, grazie ad un proficuo impegno, la recitazione ha raggiunto livelli ancora più distintivi. Oltretutto, l’emozione ha catturato non solo il pubblico ma è stata condivisa anche dagli attori in scena. Rappresentati, in un continuum, tutti i momenti clou della Passione di Cristo dall’ingresso a Gerusalemme, per poi passare alla lavanda dei piedi e all’ultima cena, al ritiro e all’arresto nel Getsemani, il processo in due fasi e la condanna, la via crucis, la crocifissione e la risurrezione. Particolare quest’ultimo atto interpretato con la partecipazione dei bambini che ha aggiunto un tocco in più alle scene conclusive. Rappresentazione vivente accompagnate da sottofondi e caratteristiche musiche, curate da Giorgio Roma, e dai canti intonati dalla distintiva voce di Stefania Sansone. Narratrice fuori campo, invece, Anna Maria Santoro mentre audio e luci sono state regolate dal duo Ruffo-Di Lorenzo. Va rimarcato, tuttavia, l’encomiabile attività svolta dallo staff organizzativo promotore, nella fattispecie dal trio Danilo Pasqua, Francesco Morrone e Annamaria Santoro, che si è speso molto per coordinare i lavori. Scenografia affidata e sviluppata da Anna Mucito e da D. Pasqua che hanno curato anche altre situazioni e abiti realizzati da Gilda Russo. Fondamentale l’apporto dei ragazzi e altri membri della parrocchia per la riuscita dell’evento. Plausi da indirizzare e ripartire tra lo staff logistico e al cast degli attori che si sono preparati con serietà, grande unione e volontà durante le prove durate quasi tre mesi. Ottima riuscita che lo stesso Padre Francesco Ansalone ha definito come effetto della “Passione” investita, singolarmente e collettivamente, per esibire una riproduzione ancora più autentica.