di Gennaro De Cicco

A San Demetrio Corone la ricorrenza annuale del 26 ottobre è dedicata alla festività patronale. Il santo che si festeggia, con cerimoniali sia civili che religiosi, porta il nome di San Demetrio Megalomartire.

Dalla chiesa il Santo viene onorato con il titolo di Mirovlitos, perché pare che dalla sua tomba stillasse il miracoloso Myron (olio profumato), atto a sanare qualsiasi infermità. Per questo motivo fu soprannominato Miroblita (che lascia colare olio profumato). La fonte più attendibile racconta che Demetrio nacque verso la metà del III secolo a Tessalonica, attuale Salonicco. Fu ucciso per ordine dell’imperatore Galerio nel 304, assieme al suo discepolo Nestore, perché entrambi cristiani. La salma, pietosamente raccolta e sepolta, divenne fonte di numerosi prodigi. Tra i miracoli più incredibili: la guarigione di un male incurabile del Prefetto dell’Illiria, Mariano; la liberazione di Tessalonica dalla pestilenza e la donazione della vista a un cieco. Il cerimoniale religioso, iniziato con il novenario il 17 ottobre, continua la vigilia della festa, con l’ufficiatura del Grande Vespro e la benedizione dei pani, per concludersi - il giorno 26 - con la solenne divina liturgia e la processione, presieduta dal Vescovo (Eparca) Donato Oliverio, con l’effige e la statua del Santo Patrono. Per quanto riguarda, invece, le manifestazioni di carattere civile, dopo i fuochi pirotecnici e l’esibizione della Banda musicale di Santa Sofia d'Epiro, sarà il concerto musicale di Cecé Baretta lo spettacolo clou della serata. Ricco anche il carnet di appuntamenti di natura popolare, collegati alla tradizione: Kali i Shën Mitrit / Cavallo di San Demetrio, lo stendardo messo all’asta, il "volo" del pallone colorato e successivamente i giochi popolari.

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