Nonostante le norme abbastanza stringenti dettate dall’emergenza covid-19, in tutte le chiese anche quest’anno è stato allestito “l’altare della Reposizione”.
Quello che vi proponiamo in queste foto è quello che è stato allestito presso la Chiesa dei Santi Nicola e Leone a Corigliano Scalo. Ma qual è il reale significato dell’altare della Reposizione ? Al termine della messa in Coena Domini del Giovedì Santo, L’Eucaristia viene riposta e custodita nell’altare della Reposizione, chiamato, nel linguaggio popolare di alcune regioni del sud Italia, sepolcro; termine improprio in quanto non simboleggia la morte di Gesù ma è il luogo in cui adorare l’Eucaristia. Il termine giusto è altare o cappella della Reposizione.
Parliamo dello spazio della chiesta allestito, al termine della Messa in Coena Domini, per accogliere le specie eucaristiche consacrate, conservandole sino al pomeriggio del Venerdì Santo, quando verranno distribuite ai fedeli per la comunione sacramentale. Tra gli addobbi tipici dei sepolcri: fiori bianchi, vino fatto bollire con incenso, semi di grano germogliati al buio che simboleggiano il passaggio dalle tenebre della Morte di Gesù alla sua Resurrezione. Nell’altare sono collocati: il tavolo, simbolo del sacrificio; il pane; i 12 piatti degli Apostoli e il Tabernacolo dove è posta l’Eucaristia..tutti doni e simboli umili, rappresentativi della comunità. In più vengono preparate composizioni floreali con germogli di semi di grano o di altri cereali, fatti nascere immersi in una ciotola nel cotone umido e coltivati in casa al buio, ottenendo colori quasi irreali (es. bianco e verde acqua), e biscotti, a forma di oggetti della Passione (croce, scala, chiodi, martello) che, dopo essere stati benedetti, ornano i sepolcri. Il resto della chiesa viene oscurato, in quanto è iniziata la Passione di Gesù, le campane tacciono, l’altare più grande è disadorno, il tabernacolo vuoto con la porticina aperta e i Crocifissi coperti.