di Francesco Caputo
“Misericordias Domini Cantabo”. Sono esattamente trascorsi cinque anni, da quando questo motto, è entrato nel cuore dell’intera Comunità diocesana.
Il 26 ottobre 2014 faceva il suo ingresso, in diocesi, Mons. Giuseppe Satriano, Arcivescovo eletto di Rossano Cariati, subentrato a Mons. Santo Marciano, nominato, dal Santo Padre, Ordinario Militare per l’Italia. Il primo messaggio ai fedeli della diocesi è stato un invito a fare della vita un dono come quel piccolo pane, consegnato proprio la sera dell’insediamento. Un territorio vasto, da Tarsia a Cariati, che comprendeva 2 Comuni grandi, che attraverso un referendum, dal 31 marzo 2018, si sono uniti in un unico comune, Corigliano Rossano. Un territorio dove agricoltura e pesca sono le attività principali, ma un territorio che vive anche la grave crisi del lavoro, della carenza di infrastrutture, il problema sanità, passando dalla criminalità , con l’aumento di quella giovanile, al gravissimo fenomeno della droga. L’Arcivescovo Satriano ha sempre puntato il dito contro queste criticità, assumendo iniziative a favorire il bene comune, con la solidarietà concreta verso i poveri, gli ultimi. Testimonianza di questo impegno è la lettera pastorale, consegnata proprio ieri a Schiavonea, durante l’Assemblea diocesana, “La sfida di un cristianesimo umile ed ospitale – Il prendersi cura e l’accompagnare nelle nostre comunità ecclesiali”. Auguri Mons. Satriano e buon cammino, la Vergine Maria accompagni la sua missione di padre e pastore in questa porzione di popolo di Dio a Lei affidata.