Fonte: www.corrieredellacalabria.it

Tra le critiche e le polemiche della minoranza, ma con una maggioranza che ha viaggiato compatta, il consiglio regionale ha evaso in circa 5 ore di dibattito tutti e 13 i punti all’ordine del giorno della seduta portata a compimento ieri sera.

Passato il primo scoglio, ossia l’aumento degli stipendi dei manager sanitari (c’era stata un’inversione dell’ordine del giorno a inizio seduta), la maggioranza è andata sul velluto fino all’ultimo argomento: la modifiche al Piano regionale di gestione dei rifiuti (Prgr). A questo punto della discussione, infatti, il confronto si è nuovamente acceso. La minoranza (il consigliere Alecci in particolare) ha tacciato la proposta di provvedimento amministrativo della giunta Occhiuto di essere un «piano senza visione» e con «investimenti anacronistici». Il riferimento è stato tutto incentrato sull’ultimo Piano licenziato dalla giunta Oliverio nel 2016 che, secondo la minoranza, la nuova amministrazione regionale si è limitata a riproporre. Parole che hanno suscitato la reazione di Giuseppe Graziano (Udc) il quale ha sottolineato che «non si va a creare nessuna nuova discarica in Calabria, ma si fa lo stato di attuazione degli impianti previsti dal piano esistente». Contrario alle modifiche si è detto anche Ferdinando Laghi (Lista de Magistris) «per l’impianto complessivo che non è condivisibile – ha detto – perché’ non c’è richiamo al primo elemento che va valorizzato nello smaltimento dei rifiuti, cioè la riduzione dei rifiuti. Si parla soltanto di discariche e inceneritori». Pasqualina Straface (FI) ha definito frutto di «confusione strumentale le valutazioni della minoranza», ricordando che «il piano è perfettamente in simbiosi con la gerarchia istituzionale europea». Ha quindi chiuso la discussione il presidente della Giunta, Roberto Occhiuto, ricordando i problemi che affliggevano i Comuni negli anni scorsi, che ogni estate non avevano dove conferire i rifiuti. «Quest’anno – ha detto Occhiuto – per la prima volta l’emergenza rifiuti non ci sarà, nemmeno nei Comuni che sono in ritardo con i pagamenti agli enti gestori degli impianti. Negli anni passati, invece, si spedivano i rifiuti in Svezia al costo di 320 euro a tonnellata». «Quella legge che l’opposizione ha molto contestata – ha incalzato il presidente – che non è la legge sulla multi utility, ma la legge sull’authority unica ha consentito finalmente di avere la gestione integrata del settore in Calabria». La proposta di modifica è quindi passata a maggioranza.

 Cosa prevedono le modifiche al Piano regionale dei rifiuti

«Il nuovo assetto impiantistico – prevede la legge – prevede la trasformazione di quattro impianti Tmb (trattamento meccanico biologico) esistenti sul territorio regionale in piattaforme di trattamento /recupero/ valorizzazione delle rd (raccolta differenziata) e dei ru (rifiuti urbani) indifferenziati. In aggiunta, negli Ato di Catanzaro e di Crotone è prevista la sostituzione degli impianti esistenti di Lamezia Terme e Crotone-località Ponticelli con nuovi impianti e negli Ato di Cosenza e di Vibo Valentia, per soddisfare completamente la domanda di trattamento, è necessario prevedere la realizzazione di nuove piattaforme, della medesima tipologia delle precedenti, la cui collocazione sarà stabilita dalle Comunità d’ambito. Il solo impianto di Gioia Tauro manterrà l’attuale tecnologia tmb (trattamento meccanico-biologico), pur subendo un intervento di riefficientamento della linea, grazie all’inserimento di una cella di bioessiccazione, quale stadio terminale del processo di trattamento dei ru indifferenziati». Nel complesso dunque il nuovo assetto regionale prevede nove impianti di trattamento. «Tutti i 9 impianti pubblici di trattamento rifiuti di cui alla presente pianificazione, a valle delle operazioni di selezione e valorizzazione per il recupero di materia, produrranno degli scarti di lavorazione, che dovranno essere avviati a termovalorizzazione per recupero energetico. La quantità stimata costituita dalle frazioni biodegradabili bioessicate, dagli scarti non riciclabili e a valenza combustibile delle linee remat, dagli scarti non riciclabili e a valenza combustibile delle linee di valorizzazione delle frazioni secche riciclabili da Rd, avviata a recupero energetico, sarà pari a circa 350.000 t/anno sino alla realizzazione dell’impiantistica pubblica prevista nel Piano e, successivamente, si attesterà a circa 250.000 t/anno. La termovalorizzazione di tale frazione di rifiuti avverrà nell’impianto di Gioia Tauro attraverso l’adeguamento dell’unità A autorizzata e in esercizio e il completamento dell’unità B parzialmente realizzata. L’impianto – prosegue la Giunta – subirà un intervento di adeguamento e completamento per il recupero funzionale di entrambe le Unità A e B».

 Istituita la figura del Garante regionale per le persone con disabilità

C’è stata invece una sorta di “pax politica” attorno all’istituzione della figura del Garante regionale per le persone con disabilità. La proposta, firmata dai capigruppo di entrambi gli schieramenti, è stata approvata, per come emendata, all’unanimità. Illustrando i contenuti della legge, il consigliere Ferdinando Laghi (Lista De Magistris) ha definito urgente l’istituzione, al pari di altre regioni italiane, della figura del Garante dei diritti delle persone con disabilità. Nella sua relazione Laghi ha informato che rispetto al panorama nazionale la proposta inserisce anche la previsione della Rete regionale per la tutela della disabilità, «che rappresenta – ha detto – una importante forma di collaborazione tra le parti istituzionali interessate alla tutela del disabile. Una legge che è stata sostenuta da tutte le forze politiche presenti in Consiglio attraverso la sottoscrizione da parte di tutti i capigruppo. Questa proposta rappresenta un elemento di sviluppo civile e, nel contempo, una tappa importante, seppur non certo un punto di arrivo, nel faticoso percorso che deve portare al concreto e quotidiano riconoscimento dei diritti delle persone con disabilità. Un importante segnale di unità quando sul tappeto ci siano diritti inalienabili e obiettivi condivisibili». Per la maggioranza, Luciana De Francesco (FdI) ha spiegato che la legge «rende obbligatori e cogenti quegli strumenti assolutamente indispensabili per il raggiungimento della piena integrazione delle persone disabili».

 Ok allo snellimento delle procedure autorizzative in ambito idrogeologico

Il Consiglio, a maggioranza e con l’autorizzazione al coordinamento formale, ha poi approvato la proposta di legge, di iniziativa dei consiglieri Salvatore Cirillo (Coraggio Italia) e Pietro Raso (Lega) recante «Disposizioni in materia di vincolo idrogeologico». Numerosi, sul punto, sono stati i limiti di natura formale evidenziati da Amalia Bruni (Misto), mentre Ferdinando Laghi (Lista De Magistris) ha segnalato la carenza di personale a livello regionale per il controllo delle varie istanze. Per la maggioranza, Pasqualina Straface (Forza Italia) rispondendo ai due consiglieri di minoranza ha difeso la logica del trasferimento del rispetto del vincolo idrogeologico ai Comuni, «perché credo – ha spiegato – sia di particolare importanza il fatto che gli amministratori, i sindaci, gli uffici, attraverso i vari strumenti urbanistici di pianificazione territoriale, fanno riferimento al Pai, il Piano di assetto idrogeologico, strumento nel quale sono fissati i limiti a cui si devono attenere i vari uffici urbanistici prima di rilasciare i relativi pareri». E di provvedimento «che sicuramente apprezzeranno i cittadini, e soprattutto i tecnici» ha parlato Francesco De Nisi (Coraggio Italia), mentre Pietro Raso ha sottolineato la presenza di strumenti aggiornati in capo ai Comuni per la valutazione di ogni fattispecie.

 Approvato il bilancio di previsione Arpacal

Nei punti precedenti l’assemblea aveva approvato la presa d’atto di modifica del piano finanziario Po Feamp 2014/2020 e la rimodulazione della scheda intervento del Piano di azione e coesione (Pac) Calabria 2007-2013 – Misure Salvaguardia II, “Interventi di bonifica dei siti inquinati, messa in sicurezza e ripristino ambientale discariche e aree degradate, siti di stoccaggio”. Licenziati dall’Assemblea anche altri provvedimenti: la variazione del piano finanziario della sezione ordinaria al Piano di sviluppo e coesione (Psc) della Regione Calabria; la rimodulazione della scheda intervento III. 6 “Politiche attive del lavoro” al Piano di azione e coesione (Pac) Calabria 2007-2013; Por Calabria Fesr Fse 2014/2020. Presa d’atto della “Proposta di riprogrammazione degli Assi 7, 9, 11 e 14 del POR Calabria FESR FSE 2014-2020 ai sensi dell’art. 2 del Reg. (UE) 460 del 30 marzo 2022” approvata dal Comitato di sorveglianza del programma; e il Bilancio di previsione 2022-2024 dell’Agenzia regionale per la Protezione dell’Ambiente della Calabria (Arpacal). Punti sui quali molti consiglieri di minoranza hanno svolto interventi cumulativi.

 La Disciplina dei Marina Resort

Prima dell’ultimo punto all’odg (modifiche al piano regionale dei rifiuti), l’assemblea di Palazzo Campanella ha dato l’autorizzazione al coordinamento formale circa la proposta di legge inerente la “Disciplina dei Marina Resort”. Nel corso dell’esame del provvedimento si è svolto uno scambio di battute tra i consiglieri Francesco Afflitto (M5S) e Antonio Lo Schiavo (Lista De Magistris). Afflitto si è soffermato su alcuni attacchi di Lo Schiavo nei suoi confronti, dopo l’episodio di un voto in Commissione con la maggioranza. «Tutto serve – ha detto Afflitto riportando una frase di Lo Schiavo – tranne che un’opposizione che va con il cappello in mano a rivendicare ruoli di co-governo e corresponsabilità. Una frase – ha aggiunto – in cui è sensibile l’odio verso di me, forse per la mancata elezione di Lo Schiavo a presidente della Commissione di Vigilanza». Replicando, Lo Schiavo ha affermato di non provare nessun odio nei confronti di Afflitto, ma ha precisato: «C’è rispetto come consigliere e l’istituzione che lui rappresenta. Si tratta di una normale dialettica politica, sulle posizioni politiche cui, inevitabilmente, si rischia poi di fare confusione”, ha aggiunto, ribadendo: “non c’è assolutamente nessun odio nei suoi confronti». Il Consiglio ha quindi approvato la proposta di legge di iniziativa del consigliere Giovanni Arruzzolo recante “Riconoscimento del concorso internazionale dei Madonnari Città di Taurianova”.

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