Comunicato stampa

La storia politica dei tanti sindaci che hanno governato la città (a parte qualche mosca bianca) dal 1945 ai giorni nostri, ci lascia in eredità una città  che per i prossimi cento anni (se va bene) farà fatica a costruirsi un futuro, a meno che il popolo, non attui una rivoluzione generazionale a livello mentale e politico che cambi radicalmente il loro giudizio riguardante i politici locali, i viventi e quelli che sono passati a miglior vita.

Se qualcuno, spera che questo rinnovamento, avvenga con l’apporto dei giovani, si sbaglia di grosso, non avverrà mai! Partiamo dal fatto acclarato dalla storia che i due maggior partiti locali dell’epoca: D.C e P.C.I. non hanno mai ritenuto opportuno lavorare insieme, colloquiare, parlarsi per progettare un serio sviluppo del comune che potesse dare dinamicità ed onore alla città, poiché impegnati chi più chi meno, nelle sezioni a farsi guerra per il mantenimento e la gestione del potere, per non contare le tante spaccature politiche, causa difesa interessi di famiglie amiche più in vista a quei tempi. Già allora, il terreno del clientelismo era florido, remunerativo in termini di consenso elettorale. Da allora, niente è cambiato, lo dimostra il clima  surriscaldato di oggi nei partiti, stessa cosa succedeva all’interno delle tante maggioranze (di centro  - di sinistra) del passato che hanno dissipato, rubato, deturpato tutto quello che di buono vi era a Corigliano, per non parlare dei tanti sindaci sacrificati agli altari dei compromessi, della illegalità. Questi scontri, sempre violenti, purtroppo, non sono mai stati recepiti dal popolino minuto come storture, come una amputazione della democrazia, della dialettica democratica, come un attentato, come una umiliazione alla dignità umana ed alla vita politica della città. Voglio dire che in tutti questi anni, fino ad oggi, Corigliano, non ha avuto, e non ha politici capaci di porsi all’altezza dei problemi veri del territorio. Non ho difficoltà a dire che su questo punto la città, non è mai stata rappresentata come meritava e merita nei luoghi (comune, provincia, regione e parlamento) dove si prendono le decisioni importanti, non c’è mai stato alcun interesse, nessuna alternativa di metodi e di programmi da parte dei nostri cosiddetti politicanti. Quando ce ne rendiamo conto che abbiamo sbagliato a votare queste persone, quando ci rendiamo conto che ci hanno messo con le spalle al muro, quando lo capiremo che non è cosa loro dirigere, promuovere, progettare programmi di risanamento, di rinnovamento sia economico che morale, quando lo capiremo è già troppo tardi. Dunque, l’unica alternativa, l’unico strumento a nostra disposizione, sarebbe, trovare la forza per scardinare, con le buone o con le cattive  i partiti dai loro interessi, dal loro potere artificialmente ristretto intorno a pochi. A testimonianza di ciò vi è la storia politica locale, dove le tante amministrazioni comunali (anche quelle a guida comunista) dove maggiormente la D.C. di allora, assieme ai suoi alleati storici: Il P.S.I.- il P.S.D.I- il P.S.A.- il P.R.I. i Liberali ed alcune liste civiche a conduzione familiare, composte più che altro da personaggi senza una coscienza politica ed umana, ma bravi a difendere i loro interessi e quelli di noti proprietari terrieri e professionisti del tempo. Le decisioni politiche, tutte negative di quei tempi, sono ferite ancora non rimarginate, sanguinanti. Per più di mezzo secolo hanno dettato loro le regole, deciso loro il corso della vita politica locale, le sorti della città, il futuro di molti di noi. Il loro impegno politico, condito di molte nefandezze ha fatto in modo che ci venisse cucito addosso il marchio oramai indelebile di comune che ha aperto le proprie porte a ben 20 commissari straordinari, inclusi gli ultimi commissari antimafia del 11.06. 2011 e a ben 26 sindaci, compreso quello attuale. Le decisioni, le più impopolari di quei tempi che sappiamo e che grazie a Dio li possiamo raccontare, sono: La contrarietà di tutta la classe politica di allora alla costruzione della centrale ENEL nel nostro comune, l’enorme loro potere politico che teneva in scacco parlamentari regionali e nazionali, ha contribuito a fare cambiare il progetto originario della S.S.106 ( vedi svincolo frazione di Fabrizio e zona Inziti per citarne alcune) causa di tanti incidenti stradali e relativi morti a causa delle curve pericolose nate per non compromettere il valore dei terreni dei loro amici, inoltre meritano una seria rivisitazione tutte le procedure ed i metodi adottati nei tanti concorsi fatti al comune, alle U.S.L. di allora, la netta contrarietà alla costruzione di strutture sanitarie importanti a ridosso della 106 che il compianto Giacomo Mancini aveva offerto alla città ed al territorio, il rinuncio all’ INPS, alla caserma dei vigili del fuoco e credo anche al tribunale, per non parlare dell’isolamento, dell’abbandono delle frazioni di San Nico, Cantinella, Apollinara, Ministalla, Fabrizio, divenuto nel tempo strutturale tanto da affievolire l’orgoglio coriglianese degli stessi abitanti. E che dire della mancanza da oltre 30 anni di un regolare P.R.G, o dell’abbandono del centro storico al degrado?  Chiedetevi, quali erano e quali sono i motivi dei tanti dissensi all’interno delle passate maggioranze del passato e quella attuale? Perché un sindaco a Corigliano veniva e viene sfiduciato dalla propria maggioranza dopo 4-5 mesi, decretandone la fine anticipata del suo mandato? Ne sanno qualcosa, i compianti Gabriele Meligeni e il dott. Cerbella, per non parlare dei presenti come: Il Prof. Aldo Amato, L’avv. Giampiero Morrone, il Prof. ed ex senatore Franco Pistoia, il prof. Benvenuto Pasquale, l’ing. Cosimo Esposito, il prof. Giovanni Pistoia, per arrivare al Prof. Armando De Rosis che per ben tre volte: tra il 2006 e il 2008  anch’egli vittima delle cosche interne alla sua maggioranza e all’interno del suo stesso partito. Chiedetelo a loro! Che fino ha fatto la discussione sul P.S.A.- (piani strutturali associati) e su quelli comunali? Perché non si parla più di area vasta, o della fine ingloriosa del complesso di Inziti? Nonostante ciò, politici vecchi e nuovi, organizzano dibattiti, convegni truffa inerenti a temi come: La crescita del territorio, del sud, del lavoro, delle infrastrutture o sul tema attuale come la fusione con Rossano, lo fanno perché non hanno altri argomenti, e poi possono alzare la voce perché sanno di contare su un popolo servizievole che li va ad ascoltare a bocca aperta, prendendo per oro colato il loro turlupinare, io non lo farei, nemmeno dopo aver ingerito un flacone intero di MAALOX. Ci parlino piuttosto dei loro vitalizi, delle loro pensioni d’oro, cosa hanno fatto per meritarli, ci diano dei motivi per ritenerli acculturati, infine spieghino il perché Corigliano ha un astensionismo dalla politica che sfiora il 30- 40%. Se non siamo capaci di spazzare via la vecchia burocrazia d’apparato, i club politici, non capisco di cosa dovremmo dirci soddisfatti noi e la città. {jcomments on}

Giorgio Luzzi del Movimento Centro Storico  

Crediti