L’intero percorso verso la fusione e quello della costruzione e del consolidamento della città unica necessitava ieri e necessiterà ancora per il futuro di doverosi e normali tempi lunghi.

Non era un mistero alla vigilia del referendum. Non è fuori luogo ribadirlo ed esserne consapevoli a pochi mesi dalle prime elezioni amministrative di CORIGLIANO ROSSANO. Non v’è pertanto alcun motivo di gridare quasi allo scandalo rispetto alla serena e legittima riflessione manifestata nei giorni scorsi dall’Arcivescovo di ROSSANO-CARIATI, Mons. Giuseppe SATRIANO. È quanto dichiara Giuseppe CAPUTO, già Sindaco dell’originaria Città di ROSSANO che coglie anzi tutto l’occasione per ringraziare l’Arcivescovo. Per la qualità dei contenuti e l’assoluta buona fede – dichiara – con le quali egli ha inteso esortare ancora una volta senza infingimenti la nuova e grande comunità di cui siamo cittadini a riempire di autentico protagonismo civico e di progettualità a medio e lungo termine un traguardo che non soltanto è di tutti e non di pochi ma che era e resta culturale prima ancora che istituzionale o semplicemente di natura burocratica. Chiamare in causa la Chiesa e la Diocesi – continua – attribuendo addirittura all’Arcivescovo improbabili posizioni e pressioni in vista dell’elezione del primo Sindaco e del primo consiglio comunale della Città unica appare anzi tutto una forzatura grave e poco elegante. Ma dimostra anche che non è stata colta l’esigenza di fondo di cui sono intrise le parole dell’Arcivescovo e che presuppongono una concezione ed una visione di tutti i fenomeni e le costruzioni sociali, inclusa la fusione, aperta e complessa e non circoscrivibile o interpretabile con i paraocchi. Il futuro deve ritornare ad essere speranza e la speranza non deve incutere timori ma diventare operosa a fin del bene comune. Condivido e faccio mio questo appello dell’Arcivescovo. E lo faccio perché – aggiunge – che vi sia necessità ed urgenza di porre al centro del confronto sociale e politico sulla Città unica che è tutta ancora da costruire, dal governo delle sue emergenze a quello delle sue opportunità è una evidenza così forte e dirompente che non dovrebbe scandalizzare nessuno. Anzi essa dovrebbe stimolare tutti, senza spocchia, stantie primogeniture né sciocchi atteggiamenti autoreferenziali, a rendersi semmai più umile e disponibile anche soltanto a capire che forse un vuoto progettuale si sente. E se si sente – prosegue l’ex Sindaco – il problema non è certo l’Arcivescovo che se ne fa interprete e lo pone all’attenzione dell’opinione pubblica. Serve senza dubbio un rilancio dell’entusiasmo sociale e cultuale e della proposta progettuale, anche a supporto dell’organo commissariale. E, così come ha fatto bene a sottolineare Mons. SATRIANO, serve soprattutto comprendere che la sfida della nuova Città, che richiede sì spirito di servizio ma anche capacità, determinazione ed esperienza, non è soltanto la scommessa di CORIGLIANO ROSSANO ma – conclude CAPUTO – quella dell’intero territorio, a partire dalla rete di borghi nell’entroterra che possono e devono rappresentare il valore aggiunto del maggiore potere contrattuale della nuova realtà urbana dei prossimi anni.

Crediti