In Calabria anche lavorare per la Regione diventa un problema: prestazioni puntuali ma pagamenti in ritardo perché mancano timbri e chi li deve mettere.
Il consigliere regionale Gianluca Gallo punta il dito sui ritardi che la macchina burocratica della Regione fa segnare nel campo dei pagamenti dei fornitori, voce sotto la quale si ritrovano imprese e professionisti che garantiscono servizi e prestazioni all’ente. «Le classifiche stilate in base ai dati forniti dal Ministero del Tesoro – osserva Gallo – bastano a dare un’idea chiara di una realtà alquanto sconfortante: nonostante gli sforzi del personale e qualche pur apprezzabile progresso, non si è sin qui riusciti ad abbattere il muro dei ritardi, con gravi conseguenze per i fornitori che a volte si ritrovano in situazioni di precarietà finanziaria proprio per le lungaggini nei pagamenti». Una situazione, sottolinea l’esponente della Cdl, che risiederebbe in «vicende sulle quali la giunta regionale, che ha potere di indirizzo e di controllo, sorvola da tempo, con evidenti colpe». Il riferimento corre al controllo e repertoriazione dei decreti dirigenziali: «Tale attività, necessaria per ragioni di trasparenza – spiega Gallo – è stata demandata ad un settore al quale confluiscono tutti i decreti adottati dai dirigenti, compresi quelli di pagamento. Una marea di provvedimenti che dovrebbe essere fronteggiata da 2 unità con il compito di responsabile del procedimento, affiancate ma esclusivamente con funzioni di assistenza e supporto da altri 6 colleghi. Tutti sottoposti, insieme alla dirigente del settore, allo stress per forza di cosederivante da un’eccezionale mole di lavoro». Il risultato? «Un settore che finisce per trasformarsi in un micidiale imbuto, con grave e comprensibile disagio da parte dei dipendenti ed inevitabili complicazioni per i fornitori in attesa», denuncia Gallo, osservando come «le richieste di potenziamento del settore in questione, avanzate alla luce della delicatezza dei compiti alle quali lo stesso è chiamato, siano state sin qui costantemente disattese, con inevitabili ricadute negative sul comparto produttivo calabrese, privato di importanti risorse finanziarie in un periodo in cui la crisi è ancora ben presente». Ragioni per le quali, rimarcato «il disinteresse sin qui mostrato dal presidente Oliverio a fronte di situazioni simili, la cui risoluzione da sola potrebbe dare ai calabresi risposte più concrete delle mille promesse sentite in questi giorni di campagna elettorale», il consigliere Gallo chiede «che il governo regionale proceda quanto prima a verificare la fondatezza di quanto segnalato, adottando i provvedimenti necessari, per una volta con celerità e la giusta determinazione».
Avv. Gianluca Gallo - Consigliere regionale della Calabria