Foto: Benedetto Di Iacovo
Comunicato stampa
Anche il massimo organo della giustizia amministrativa ha messo la parola fine alla vicenda giudiziaria innescata da alcuni esponenti della politica coriglianese che avevano tentato di bloccare il referendum sulla Fusione, così cercando di impedire ai cittadini di esprimere liberamente la propria opinione in merito ai vantaggi della Fusione tra i Comuni di Corigliano e Rossano.
Adesso la parola passa ai cittadini che domani avranno finalmente la possibilità di esprimere la propria opinione. Il mio auspicio è che tutti i cittadini delle due comunità esprimeranno un voto consapevole, che terrà conto dei benefici e vantaggi che deriveranno dalla Fusione e proprio a tal fine voglio ricordare ai cittadini che tutte le scelte riguardanti la gestione del nuovo Comune di Corigliano-Rossano (ad esempio: il luogo in cui saranno ubicati gli Uffici Comunali, la gestione del territorio, ecc.) spetteranno per legge soltanto al nuovo Sindaco ed al nuovo Consiglio Comunale del nuovo Comune di Corigliano-Rossano, che saranno democraticamente eletti dai cittadini alle prossime elezioni del nuovo Comune di Corigliano-Rossano. Voglio anche esprimere la mia soddisfazione per aver assistito dopo tanti anni ad una piacevole campagna elettorale in cui non hanno partecipato attivamente soltanto i politici, ma hanno partecipato attivamente soprattutto i CITTADINI. Questa ampia partecipazione attiva dei CITTADINI costituisce già la prova del fatto che la FUSIONE potrà davvero costituire lo strumento giusto per avviare una inversione di rotta per questo territorio. Voglio anche mettere al corrente i cittadini che non sono vere le informazioni messe in circolazione negli ultimi giorni dai sostenitori del NO in merito al fatto che sarebbe più vantaggiosa l’istituzione della ZES (zona economica speciale) a Schiavonea piuttosto che procedere alla FUSIONE con Rossano. Infatti proprio oggi il Ministro per la coesione territoriale ed il Mezzogiorno, Dott. Claudio De Vincenti, ha affermato in un comunicato stampa pubblicato dall’ANSA che – secondo la legge – il porto di Gioia Tauro è l’unico porto in Calabria ad avere i requisiti previsti dalla normativa sulla istituzione delle zone ZES e non il porto di Schiavonea. Vi ricordo infine alcuni vantaggi che deriveranno dalla Fusione: Corigliano necessità di maggiori finanziamenti pubblici perché quelli più sostanziosi di cui ha usufruito negli anni passati purtroppo non sono stati impiegati nella realizzazione di opere ed infrastrutture idonee a garantire l’efficienza dei servizi pubblici essenziali e pertanto oggi che le risorse pubbliche sono diminuite a causa della crisi, Corigliano non riesce a garantire una buona qualità della vita ai loro cittadini con le risorse attualmente disponibili. In caso di Fusione lo Stato (ai sensi del comma 1-bis dell’articolo 20 del Decreto Legge n. 95 del 2012, convertito il Legge n. 135 del 2012) ogni anno erogherà un finanziamento straordinario pari ad almeno il 50% in più dei trasferimenti erariali che erano previsti per l’anno 2010, ossia nell’anno in cui ancora i trasferimenti erariali ai comuni erano ben più alti di quelli attuali. In caso di Fusione la Regione Calabria (ai sensi del comma 5 dell’articolo 5 della Legge Regionale n. 15 del 2006) ogni anno erogherà un finanziamento straordinario previsto dal Programma regionale di riordino territoriale. In caso di Fusione la deroga al patto di stabilità (prevista dal comma 23 dell’articolo 31 della Legge n. 183 del 2011) incentiverà i Comuni nati dalla Fusione a ricorrere – nei primi cinque anni – a maggiori anticipazioni di cassa o finanziamenti bancari, al fine di realizzare maggiori opere ed infrastrutture, con il vantaggio di poter contare sui finanziamenti pubblici straordinari che il nuovo Comune riceverà ogni anno al fine di risanare le somme di denaro che saranno anticipate dalle banche per far fronte a maggiori investimenti in opere pubbliche ed infrastrutturali. In caso di Fusione saranno dimezzati i costi delle cariche amministrative di natura elettiva e fiduciaria (sindaci, giunta, consiglieri, revisori dei conti, ecc.). In caso di Fusione diventeranno più efficienti gli uffici dei vari settori comunali perché – ad esempio – ci sarà un solo procedimento di appalto del servizio della nettezza urbana per entrambi gli attuali comuni e pertanto ogni volta che si dovrà affidare un appalto basterà aprire una sola gara di appalto anziché due gare di appalto. In caso di Fusione diventeranno anche meno costosi i vari procedimenti amministrativi perché – ad esempio – appaltando i vari servizi ad una sola società anziché a due - come avviene attualmente – il costo di ogni singolo appalto sarà complessivamente inferiore in quanto si dimezzeranno i costi delle figure manageriali e verticistiche che gestiscono le società appaltatrici. Ad esempio il costo di ogni appalto comprenderà lo stipendio di un solo legale rappresentante di una società appaltatrice piuttosto che di due legali rappresentanti come avviene attualmente nei due comuni divisi. In caso di Fusione tutti questi risparmi netti costituiranno altre nuove risorse da reinvestire immediatamente sul territorio o da utilizzare per ridurre la pressione fiscale sui cittadini. In caso di Fusione la strettissima vicinanza dei lungomari di Corigliano e Rossano costituisce la premessa per la nascita di una realtà turistica che non avrà nulla da invidiare alla più famosa località turistica di Rimini, atteso che sarà molto importante sfruttare la libertà di poter costruire strutture turistiche e balneari completamente nuove (Villaggi Turistici, Hotel, Casinò, ecc.) su tutta la fascia costiera che va da Pirro Malena fino alla centrale dell’Enel (che mi auguro il futuro Comune di Corigliano-Rossano esproprierà per pubblica utilità), perchè purtroppo Schiavonea ormai è stata urbanizzata senza lasciare spazio a strutture in grado di attrarre un turismo di qualità, come ad esempio i Villaggi Turistici, i Resorts, i Grandi Hotels, i Casinò, ecc. Anche la presenza di due Centri Storici a pochissima distanza costituisce un enorme vantaggio in grado di offrire ai turisti l’opportunità di visitare monumenti e siti storici in maniera diversificata ma con una gestione unitaria (ad esempio del Castello e del Codex Purpureus). Soprattutto in un contesto sociale, economico e culturale come quello di Corigliano e Rossano dove sono chiamate a fondersi due realtà già inglobate dalla reciproca conoscenza delle rispettive tradizioni, relazioni economiche e sociali (ad esempio, già oggi i Coriglianesi conoscono le feste religiose dei rossanesi e viceversa, così come già oggi i Coriglianesi conoscono le attività commerciali rossanesi e viceversa, ecc.). In caso di Fusione lo sviluppo del turismo e la maggiore forza contrattuale derivante da una propensione al cooperativismo ed al consorziativismo, contribuiranno a far conoscere ed apprezzare nel resto del mondo tutti i nostri prodotti tipici dell’agricoltura. In caso di Fusione sarà possibile costituire un nuovo “volto”, attraverso nuove opportunità di sviluppo economico che consentiranno agli attuali due paesi di Corigliano e Rossano di crearsi una nuova “identità” più forte e prosperosa di quelle che hanno attualmente, atteso che è meglio cambiare identità piuttosto che morire con la propria denominazione che fino ad oggi non è riuscita a trasformarsi in un “brand” o “marchio” attrattivi di ricchezza nei vari settori turistici, agricoli ed industriali. In caso di Fusione diminuiranno i consolidati fenomeni di corruzione e favoritismi negli uffici tecnico-urbanistici e negli appalti, perché diventerà più difficile per i funzionari, i dirigenti ed i responsabili dei settori del Nuovo Comune mantenere una posizione dominante nella gestione dei vari procedimenti amministrativi.
Dott. Benedetto Di Iacovo