Di Mario Gallina
Non possiamo capire a fondo il momento storico-politico che oggi stiamo vivendo a Corigliano se non indaghiamo le motivazioni del Coriglianese medio che è favorevole alla fusione, e quindi orientato a mettere una bella croce sul "si" nella scheda del referendum.
Se non riconoscessimo che Corigliano stia passando un lungo periodo, forse il più lungo della sua storia, di decadimento amministrativo, politico ed economico, non saremmo oggettivi, credibili e meritevoli d'attenzione. Dal 2006, ovvero dalle dimissioni da Sindaco di Battista Genova, che ebbe un trascorso, a parte le dimissioni, quasi regolare, che abbiamo subìto, da cittadini Coriglianesi, di tutto e di più in una parola l'ecatombe politico-amministrativa. In 11 anni si sono avvicendati 4 sindaci e 4 gestioni commissariali, con una durata media di circa 16 mesi! con evidenza di problematiche di gravità assoluta che vanno dall'infiltrazione mafiosa a sentenze di Consiglio di Stato fino ad arrivare ai nostri giorni con un Geraci sindaco, praticamente sterilizzato dalle questioni economiche sempre sul limite del dissesto finanziario al punto che credo, più di una volta, constatato l'inutilità del ruolo limitato a far quadrare i numeri a discapito dei contribuenti coriglianesi spremuti come limoni, sia stato tentato di andarsene a casa. Risultato? Un danno irreparabile, due generazioni di giovani coriglianesi che hanno vissuto l'amministrazione comunale più come un ostacolo, un inutile orpello burocratico che sta lì di traverso un appariscente pennacchio personale utile solo ad impedire ogni e qualsiasi forma di partecipazione e di sviluppo, come dargli torto se sono disillusi e lontani dalla politica? Succede quindi che quando gli si presenti qualcuno che come il gatto e la volpe di Collodiana memoria, gli mette sotto il naso un piatto, che si chiama "fusione", colmo di promesse e che però è da ordinare subito subito se lo si vuol mangiare, e che gli viene raccontato e perfino illustrato come la soluzione a tutti i problemi in quanto promette finanziamenti come piovesse, sviluppo veloce, l'immediato recupero di tutto lo svantaggio pregresso, un futuro di metropoli da Blade Runner e sopratutto "occupazione per i figli", il distratto e maltrattato cittadino di Corigliano cosa pensa? "bha... peggio di così non può andare! Proviamo anche questa tanto che cos'ho da perdere? Un'amministrazione che non sento mia, che manca da 11 anni e non è in grado di risolvere i problemi del cittadino? E poi chi è l'oste che la propina? L'oste si chiama Rossano che nell'immaginario collettivo Coriglianese rappresenta l'invidia del pene amministrativo! "Rossano sì che progredisce, che diventa città, loro sono bravi a prendere tutto, Enel, INPS, Agenzia delle Entrate, Questura, Vigili del fuoco, carcere di massima sicurezza, loro sì e non noi che siamo capaci solo a rifiutare" "Se ce lo promette Rossano sarà una cosa vera e buona per la reietta Corigliano". Così pensa il Coriglianese medio che vuole che è orientato a votare "si alla fusione", mentre lui, come sempre indaffarato nelle sue cose, non ha tempo per pensare al sociale e quando gli sottoponi di ragionare di politica e del governo della città,di sanità alla fine se ne esce con la fatidica e più classica battuta che dovrebbe, a mio avviso stare appena sotto la scritta del Gonfalone di città "Cor Bonum": "E ti frich'i ghilli!". Ecco, e ti frich'i ghilli! è stata questa la filosofia dominante di quella tipologia di Coriglianese che vuole votare si alla fusione, perché oggi quando qualcuno bussa al suo dorato isolamento e gli porta gratis un bel pacco regalo, colorato ed infiocchettato con su scritto " fusione tutto compreso", resta abbagliato è affascinato poiché può senza scomodarsi incamerare quello che gli propongono i vicini, disinteressati Rossanesi :"fusione all in One" prendi oggi paghi domani! Tutto questo può essere pensato come un evento casuale? Capitato per caso? Sarebbe da ingenui oltre che da stupidi crederlo. C'è un progetto una strategia che definirei la "strategia della fusione", che coglie l'attimo il punto di massimo degrado e di scollamento tra cittadino e pubblica amministrazione per trarne vantaggio e trovare praterie a favore della fusione e quindi annettere il territorio Coriglianese attualmente allo sbando come governo e pianificazione, ma bello grasso e carico di potenzialità inespresse per chi, come i proponenti di tale riforma, si candidano a volerla gestire alle spalle dell'imbelle ed ignavo Ausonico votante del referendum. Qualcosa quindi, a meno di errori di calcolo e reazioni indesiderate, cambierà in questa stagnante e degradata realtà: Finalmente il Coriglianese del "si" ha trovato qualcuno che dopo tanti anni: "si frica i ghilli"! e lo farà con il suo pieno consenso!{jcomments on}