Comunicato stampa
Il tema fusione è divenuto ormai una ossessione, una sfida giornaliera condita di offese, di urla, di accuse reciproche, di chi addirittura per spirito di eccessivo protagonismo pretende, le dimissioni del sindaco, senza contare quei piccoli politicanti avversi alla fusione che ci vogliono far credere che questa sia una tragedia qualora dovesse andare in porto, poi vi è qualcuno che dice che non vi sarebbero le condizioni politiche per attuarla.
Tutti questi banditori di menzogne, farebbero bene a promuovere iniziative a favore dell’occupazione e progresso del territorio in una fase di disoccupazione allarmante dove problemi atavici, aspettano da tempo di essere risolti per costruire una visione migliore della realtà, in cui la persona non sia sottomessa, schiava dei criteri del profitto, di accumulazione di potere che come stanno le cose, premia solo i politici, ed i loro servitori ubbidienti. Il tema fusione, dalla politica conservatrice locale e regionale è stato riempito di panico, di paure e disorientamento nei cittadini sia di Rossano che di Corigliano. In pratica, una politica bigotta che crea ed esaspera le differenze. Per questo, la politica cosiddetta progressista, i consigli comunali delle due città, i promotori della legge, osservino su tale delicato argomento un anno sabbatico di silenzio, si interessino piuttosto ad affrontare e risolvere (se ne sono capaci) prima i tanti problemi che assillano Corigliano e Rossano, nel frattempo, lascino decidere liberamente senza inopportune ingerenze il popolo che a differenza loro, ha più giudizio, se si escludono tutti quelli che vivono di politica e che hanno interesse affinché questo matrimonio (Rossano- Corigliano) non giunga a conclusione per paura di dividere i loro privilegi, i loro favori, con altri. La smettano i politici a decidere e parlare faziosamente sempre in nome del popolo, e pretendere da questo una sudditanza incondizionata al loro potere. Nella loro carenza di idee propositive, sono convinti di prevedere gli eventi a venire, sono convinti di dettarci loro le ricette per il futuro, di interpretare le aspirazioni, i bisogni, gli interessi del territorio, se poi alla fine partoriscono, come hanno sempre fatto, l’ennesimo aborto, non importa, ci sarà come al solito, sempre qualcun altro (territorio e cittadini) che pagheranno al loro posto, vuoi perché alla politica, nessuno presenta il conto. Dubitate e molto delle loro promesse bugiarde, minacciose, rimandate ai mittenti i loro discorsi da iettatori quando si schierano contro la fusione per partito preso, oppure che la fusione, secondo loro, è foriera di sciagure, di tragici eventi per tutti noi. Le loro false motivazioni se vanno in porto, oltre a costruire barriere e chiudere porte, continueranno a tormentare la nostra già difficile, fragile esistenza dovuta ai tanti sacrifici a cui ci sottopongono per ingrassare le loro clientele. Non prendete per oro colato nemmeno le avveniristiche promesse dei fautori delle 100 associazioni, poiché a diffidare di questi, alla fine ci si indovina. Abbiamo il coraggio, avendo appurato che i politici sono un peso, una difficoltà, un vincolo negativo per la democrazia di mandarli al diavolo per una anno e nel frattempo, decidere, fusione si- fusione no con le nostre menti? Dimenticano, i politici che in questa vicenda (fusione con Rossano) sono soli, la maggioranza dei cittadini a quanto pare, ragiona con la propria testa e già si è fatta una idea precisa. L’unica cosa che accomuna determinati politici, è la paura di perdere il loro fragile prestigio che sfortunatamente per noi e per il territorio continua a predominare sulla carenza di lavoro, mancanza di infrastrutture, di servizi efficienti ma specialmente, nessuno di questi è capace di progettare un futuro che crei quanto meno quei presupposti che ci assicurino una dignitosa sopravvivenza economica svincolata dalle loro grinfie. Per finire, in questo anno di silenzio sabbatico, prima di tutto si impegnino a delineare un progetto globale, una visione esatta della realtà dei due comuni, si ritiri l’atto d’impulso (vedete che nome) del nostro sindaco e della sua maggioranza ed assieme alla opposizione, (così faccia anche il comune di Rossano) senza faziosità, decidano liberamente e scevri da ingerenze esterne, (Cosenza- Regione) serenamente si affrontino motivi seri come: Bilanci comunali, patrimoni immobiliari, debiti, bilanci, ricollocazione dei nuovi uffici ecc. L’importante che questo iter burocratico, questo progetto, non penalizzi Corigliano a vantaggio magari di Rossano, ma soprattutto non crei i presupposti che potrebbero premiare in futuro personaggi che oggi si nascondono sotto false vestigia per rifarsi una verginità politica o approfittano della fusione per riavere l’apertura di realtà soppresse per motivi noti a tutti. La cosa più importante è che il tema fusione, non esclude a priori i consigli, il parere del popolo sovrano.{jcomments on}
Giorgio Luzzi- Movimento Centro Storico