di Cristian Fiorentino

È già in pieno svolgimento il triduo in preparazione alla festa di San Giovanni XXIII, presso l’omonima parrocchia dello scalo di Corigliano. La comunità Cristiana intitolata al “Papa Buono”, diretta dal parroco Don Tonino Longobucco e dal vice Don Agostino Stasi nonché ricadente nella neo nata Unità Pastorale, si sta predisponendo a vivere la solennità della festa religiosa.

Il triduo, infatti, da martedì 8 al 10 ottobre, sta osservando tutte le sere la recita del Santo Rosario e alle 18:30 la Santa Messa. Venerdì 11 ottobre, invece, nella giornata della memoria liturgica al secolo Angelo Giuseppe Roncalli, il Santo Rosario è previsto per le 18:30, e la Celebrazione Eucaristica alle 19. Per l’occasione è attesa una nutrita partecipazione della comunità che abbraccia un ampio territorio parrocchiale in una frazione molto estesa anche in termini abitanti. Collettività sempre in attesa di trasferimento presso il limitrofo nascente e avveniristico complesso parrocchiale, dotato di grande chiesa e estesi ambienti per diverse attività destinati ai giovani ma non solo, che si spera possa dopo tanti rinvii avvenire da qui a breve.

 Riavvolgendo il nastro, va rimarcato che la suddetta chiesa dello scalo coriglianese nel 2007 è stata intitolata a San Giovanni XXIII. Dall’estate 2012, si venera una statua foggiata dal noto maestro Salvatore Pastore che ne ha curato immagine e dettagli. Il parroco di quegli anni Don Vincenzo Longo ha spesso ricordato che nel giorno del trasferimento dell’effigie, oltretutto, molte persone hanno seguito a piedi la statua sino ad accompagnarla alle porte del centro storico coriglianese, dove è stata plasmata nei laboratori dell’artista. Testimonianza riportata che sta ad indicare il segno e il ricordo indelebile che ha lasciato il “Papa Buono” negli anni del suo papato.

L’allora Arcivescovo Monsignor Santo Marcianò, inoltre, all’epoca donò alla parrocchia dello scalo coriglianese anche una preziosa reliquia del corpo del Santo giunta direttamente dal Vaticano. Altrettanto affettuosa fu l’accoglienza dei parrocchiani all’arrivo della statua allo scalo cittadino. La comunità parrocchiale della “San Giovanni XXIII”, oltretutto, domenica prossima 13 ottobre ha in programma un altro importante appuntamento perché darà il suo benvenuto, all'interno della Celebrazione Eucaristica delle ore 19, al nuovo vice-parroco Don Domenico Simari.  Don D. Simari, 36enne originario di Caloveto, è stato ordinato sacerdote il 29 giugno 2016 nella Cattedrale “Maria S.s. Achiropita” di Rossano da Mons. Giuseppe Satriano, ed è attualmente responsabile della “Pastorale Giovanile” della diocesi Rossano-Cariati e ha anche ricoperto il ruolo di segretario del vescovo.

Ha studiato e si è formato presso il “Pontificio Seminario Romano Maggiore” completando i suoi studi presso la “Pontificia Università Lateranense”. Ha al suo attivo anche l’esperienza missionaria, formativa e coinvolgente, vissuta in Kenya e l'ideazione e il compimento di diverse altre manifestazioni. Nella parrocchia “S. Giovanni XXIII” ricoprirà il ruolo di vice-parroco insieme a Don A. Stasi e darà man forte in diversi ambiti e soprattutto, visto il suo primario ruolo diocesano, al comparto delle catechiste in una parrocchia con un elevato numero di giovani/e e giovanissimi/e. Domenica prossima, a margine della S. Messa, seguiranno anche momenti conviviali di festa come ulteriore segno di accoglienza in onore di Don Domenico Simari.

La figura storica di Papa Giovanni XXIII

La figura storica di Angelo Roncalli è da considerarsi innovativa: nato nel piccolo paese di Sotto il Monte, a Bergamo, il 25 novembre 1881 (dopo la sua morte ha preso il nome di Sotto il Monte Giovanni XXIII ed è meta di tantissimi pellegrinaggi). Si fece notare per la sua personalità, per i nuovi modelli e attività nell’ambito della chiesa e per la sensibilità della questione sociale.

Fu nominato arcivescovo nell’antica città della Bulgaria di Mesembria, delegato apostolico in Turchia e in Grecia nonché amministratore apostolico di Istanbul. In seguito, fu anche nunzio apostolico a Parigi e nel 1953, oltre a essere creato cardinale da Papa Pio XII, nel concistoro del 12 gennaio dello stesso anno, fu nominato anche patriarca di Venezia. Esperienza dove mostrò il suo slancio lavorando a stretto contatto con i sacerdoti e il popolo. Venne eletto Papa con il nome di Giovanni XXIII il 28 ottobre 1958 e il 4 novembre fu incoronato 261º pontefice. Molte altre saranno le idee di rinnovamento ad iniziare da quella del 4 ottobre 1962, a una settimana dall'inizio del Concilio Vaticano II, allorquando Giovanni XXIII si recò in pellegrinaggio a Loreto e Assisi in treno per affidare le sorti dell'imminente Concilio alla Madonna e a San Francesco. Roncalli, oltretutto, fin da ragazzino fu terziario francescano.

Evento storico perché fu la prima volta dall'unità d'Italia che un Papa usciva fuori dai confini di Roma e dintorni. Gesto che gli garantirà l’appellativo di “Papa Pellegrino” e che ebbe seguito con i suoi successori: Paolo VI, Giovanni Paolo II, Papa Benedetto XVI sino a Papa Francesco. Molto amato e acclamato in ogni dove dalla gente e dai fedeli. Sarà ricordato sempre come il Papa del "Concilio Vaticano II" aperto ufficialmente proprio l'11 ottobre 1962 all'interno della basilica di San Pietro in Vaticano con una cerimonia solenne. Concilio Vaticano II che Giovanni XXIII non vide terminare ma gli effetti che si sarebbero prodotti negli anni successivi risulteranno fondamentali in termini di cambiamenti nel mondo del cattolicesimo moderno. Tra i suoi sermoni celebri quello più noto è il "Discorso alla luna". In occasione della serata di apertura del Concilio, piazza San Pietro era strapiena di fedeli radunati per una fiaccolata di preghiera indetta dall'Azione Cattolica.

Invocato dalla folla, Roncalli decise di affacciarsi, per benedire i presenti e pronunciò a braccio versi unici e affettuosi mostrandosi ancora una volta innovativo: «Cari figlioli, sento le vostre voci. La mia è una voce sola, ma riassume la voce del mondo intero. Qui tutto il mondo è rappresentato. Si direbbe che persino la luna si è affrettata stasera - osservatela in alto - a guardare a questo spettacolo. La mia persona conta niente, è un fratello che parla a voi, diventato padre per volontà di Nostro Signore, ma tutti insieme paternità e fraternità è grazia di Dio. Facciamo onore alle impressioni di questa sera, che siano sempre i nostri sentimenti, come ora li esprimiamo davanti al cielo, e davanti alla terra: fede, speranza, carità, amore di Dio, amore dei fratelli. E poi tutti insieme, aiutati così, nella santa pace del Signore, alle opere del bene. Tornando a casa, troverete i bambini. Date una carezza ai vostri bambini e dite: questa è la carezza del Papa. Troverete qualche lacrima da asciugare, dite una parola buona: il Papa è con noi, specialmente nelle ore della tristezza e dell'amarezza». Fu Proprio Papa Giovanni XXIII, inoltre, il 2 giugno 1962 con il breve pontificio “Lumen Calabriae”, che proclamò San Francesco di Paola Patrono della Calabria. Pochi giorni dopo l'apertura del Concilio, invece, il mondo precipitò nel baratro di un conflitto nucleare tra Russia e Usa. Visto il momento drammatico, il Papa il 25 ottobre, alla radio Vaticana, rivolse "a tutti gli uomini di buona volontà" un messaggio in lingua francese, già consegnato agli ambasciatori russi e americani. Appello che suscitò consenso in entrambe le parti e, alla fine, la crisi rientrò. Giovanni XXIII si spense alle 19:49 del 3 giugno 1963, all'età di 81 anni, e mentre in piazza San Pietro volgeva al termine una messa di preghiera, le sue ultime parole furono: «Perché piangere? È un momento di gioia questo, un momento di gloria». Giovanni XXIII fu dichiarato Beato da Giovanni Paolo II il 3 settembre 2000. Inizialmente fu stabilita come data della ricorrenza il 3 giugno, giorno della morte, mentre dopo la canonizzazione, è stata stabilita come unica data l'11 ottobre, ossia quella dell’apertura del Concilio Vaticano II. Il 5 luglio 2013 Papa Francesco ha firmato il decreto per la canonizzazione di Giovanni XXIII e di Giovanni Paolo II avvenuta il 27 aprile 2014. Fu soprannominato "Papa Buono" perché nel corso della visita del pontefice alla parrocchia di San Tarcisio al Quarto Miglio, nella Domenica delle Palme del 17 marzo 1963, in piena campagna elettorale, i segretari dei partiti decisero di rimuovere i cartelli elettorali e di sostituirli con grandi lenzuoli con su scritto «Evviva il Papa Buono».

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