Sono trascorsi esattamente due mesi, era infatti il 5 settembre scorso, quando don Flaminio Ruffo (per molti noi Padre Flaminio) ci ha lasciati raggiungendo la casa del Padre.
Ci ha lasciati in una calda mattinata di inizio settembre dopo che qualche ora prima aveva celebrato, come ogni giorno, la Santa Messa, in quella chiesa, Maria Santissima delle Grazie, che lo vide parroco dal lontano novembre 1962. Don Flaminio ha lasciato un vuoto particolarmente sentito, non solo nella sua cara famiglia, ma in ampi strati, crediamo, della popolazione di Corigliano Scalo, dove questo parroco ha vissuto e "pascolato" anime ininterrottamente per oltre 50 anni. Due mesi fa nel dare la notizia della sua improvvisa dipartita abbiamo scritto che con Padre Flaminio va via un pezzo della nostra vita e della storia dello Scalo cittadino. Perché un personaggio come don Flaminio che ha contribuito a fare la storia di questa importante parte del territorio coriglianese, non poteva non essere ricordato dai tanti. E questo suo legame con Corigliano è stato ribadito ieri sabato 4 novembre con una iniziativa davvero ledevole, iniziativa che è stata voluta ed organizzata da quella parrocchia, la Maria Santissima Immacolata, diretta da don Gino Esposito, che don Ruffo creò sul finire degli anni sessanta e che contribuì a far crescere. Il resoconto della serata di ieri lo affidiamo a Francesco Caputo, uno di quei ragazzi che con tanto amore e premura padre Flaminio ha visto crescere. Francesco ha conosciuto sin da tenerissima età padre Flaminio, perché è stata la sua cara nonna, Maria Le Voci, altro monumento di storia e fede di Corigliano Scalo, a farglielo conoscere. Sono trascorsi appena due mesi dalla sua dipartita, ma l'assenza di Padre Flaminio si avverte. Riposa in pace e vigila su tutti noi.
Di Francesco Caputo
Si è svolta sabato 4 novembre nella parrocchia di Maria SS. Immacolata, una serata di ricordo e testimonianze su don Flaminio Ruffo, scomparso a settembre, per oltre 50 anni punto di riferimento per l’intera Città. A presentare la serata Mario Amica, che ha introdotto i diversi momenti. Il saluto iniziale di don Gino Esposito, parroco di Maria SS. Immacolata che ha ricordato l’importanza della memoria, con la consapevolezza che il cristiano fa sempre memoria delle circostanze della presenza di Dio nel cammino nella nostra vita, memoria di come Dio ci ha salvati. Dal cuore nasce un grazie a Gesù che non smette mai di camminare nella nostra storia. Ricordare e fare memoria significa esistere, resistere, desistere. La nostra storia continua, noi apponiamo la nostra firma sulla storia di don Flaminio. A nome della famiglia Ruffo, il saluto del nipote Alfonso, che ha tracciato un ricordo affettivo dello zio, ringraziando don Gino per l’iniziativa e per il garbo pastorale della sua missione in continuità con il predecessore. A nome della comunità dell’Immacolata, il saluto del Prof. Nicola De Rosis, che ha ricordato le doti spirituali e umane di don Flaminio, sempre pronto ad ascoltare le necessità di ognuno. Il saluto della Confraternita di Rende da parte del priore Massimo Magliocchi, che ha ricordato gli ultimi tempi dell’esperienza pastorale di don Flaminio nella comunità rendese ed il coinvolgimento di tanti giovani. Ha concluso la serata l’intervento dell’Arcivescovo di Rossano Cariati, Mons. Satriano che nel suo intervento ha benedetto la serata, ricca di cuore, ringraziando il parroco e la famiglia, attraverso anche la donazione di libri, vesti liturgiche e paramenti. Memoria che continua attraverso le cose belle della sua vita. Riprendendo le parole di don Gino. Continua l’arcivescovo esco con una assunzione di responsabilità. Siamo grati al signore per averci dato questa bella presenza. La sua vita diventi pungolo per fare della nostra vita un dono. Sono stati proiettati dei video con alcune foto e delle testimonianze dei giovani che don Flaminio amava e per i quali ha speso sempre le sue energie, dal suo arrivo allo scalo di Corigliano, fino al saluto dell’arcivescovo durante i funerali. Il tutto con le parole dell’inno all’amore di San Paolo. La serata è stata magistralmente animata con degli intermezzi musicali dai fratelli Almaviva. Ci si è spostati nel salone parrocchiale per la benedizione della sala intitolata a don Flaminio, qui l’arcivescovo e il fratello del compianto don Flaminio hanno firmato l’inventario di tutto il materiale lasciato dalla famiglia Ruffo, alla Comunità dell’Immacolata. Oltre a un calice e paramenti sacri sono stati donati dalla famiglia Ruffo alla parrocchia oltre 800 volumi appartenenti a don Flaminio, per questi gesti di estrema genorisità don Gino ha ringraziato di cuore la famiglia Ruffo. Proprio in chiusura il parroco don Gino e la famiglia Ruffo, nel ringraziare tutti i presenti hanno annunciato una serie di iniziative, future proprio per ricordare quella memoria che ha segnato per anni il cuore di questa comunità e di Corigliano. Grazie Don Flaminio.