di Salvatore Martino

Aldilà dei proclami e dei soliti discorsi di facciata, che a iosa se ne ascoltano di questi tempi, il popolo degli esclusi in Italia sta aumentando in maniera vertiginosa.

Secondo il report della Caritas di qualche giorno fa, il numero di coloro che si sono rivolti all’organizzazione cattolica per ricevere assistenza dal 2019 al 2023 è cresciuto del 40,7%. Una cifra davvero esorbitante. Ciò vuol dire che il numero dei poveri, di coloro che non hanno alcun tipo di sostegno economico, e che per sopravvivere, sono costretti a rivolgersi al mondo del volontariato, sono in forte aumento. Evidentemente, l’individualismo nel nostro Paese sta facendo breccia e sta toccando anche la politica e le istituzioni. Infatti, sta crescendo il disagio sociale, l’intolleranza, la solitudine, e stanno diminuendo anche i servizi. Ad essere intaccati non sono solo i principi di sussidiarietà e di solidarietà, di cui questa società si vanta ma, soprattutto, il principio di giustizia, che in un paese civile e democratico dovrebbe essere garantito a tutti i suoi cittadini. Il problema è grave e sta assumendo forme preoccupanti. Sta crescendo sicuramente l’indifferenza, ma sta diminuendo anche la capacità o la volontà della politica e delle istituzioni di dare risposte a questa fascia di umanità, forse perché sta diventando davvero invisibile.

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