Di Antonio Benvenuto
E’ allucinante ciò che è venuto fuori dal “ Quotidiano sanità” nella sua elencazione delle schede relative al 2016.
Nel quadro generale pone la Calabria all’ultimo posto da intendere come la Regione registra la massima migrazione sanitaria con il 22,4% di mobilità passiva, che comporta una spesa di oltre 300 milioni di euro ogni anno a favore prevalentemente della Lombardia,Emilia-Romagna, Toscana e del Lazio. Nel passato la fascia jonica della provincia di Cosenza registrava la presenza di ben quattro strutture ospedaliere (Cariati, Rossano, Corigliano, Trebisacce) ed una clinica privata convenzionata, a Sibari, che, nell’insieme, riuscivano ad affrontare e risolvere le più comuni , ma anche complesse, patologie dell’intera popolazione dei 35 Comuni della Sibaritide, con oltre 130-140 mila abitanti. Con la Riforma Sanitaria il territorio ha subito una contrazione dell’offerta sanitaria in termini ospedalizzazione, tutta concentrata nei due ospedali, cosiddetti SPOKE, di Corigliano e Rossano. Nessun potenziamento della medicina territoriale che facesse da filtro a ricoveri inadeguati. Nel frattempo le due strutture ospedaliere menzionate subivano progressivamente un cospicuo depauperamento degli organici del personale medico e paramedico, oltre allo spostamento illogico di reparti da una struttura all’altra. Va ricordato che questi ospedali non hanno più la figura del primario di Chirurgia, ostetricia-ginecologia, ortopedia, nefrologia e dialisi, pediatria, ecc. Il primario di medicina deve sovraintendere ai reparti dell’ospedale di Corigliano, di Rossano e di Acri.(Con quale rendimento?) In questo contesto di caduta dei livelli minimi di assistenza si articola un “Commissariamento” da circa tre anni, per ragioni di Piano di rientro dal debito sanitario, attraverso la figura dell’ingegnere Scura. Un ingegnere!, classica nomina clientelare di comparaggio politico dell’ex premier Renzi e del suo spicciafacende ministro Lotti. Questa gestione commissariale, autonoma dalla ingerenza politica, come è sotto gli occhi di tutti, sta sottraendo quel minimo di sanità esistente con l’abbattimento di quel poco di prestazioni e servizi, alimentando la migrazione sanitaria, la spesa sopra menzionata, il disagio e la sofferenza sociale ovvero i rischi per la salute delle popolazioni. Plaudiamo al grido di disperazione del Governatore Oliverio che chiede al Governo di Roma il ritiro del Commissario Scura perché la Calabria non ha bisogno di personaggi protetti ed improbabili per competenza, soprattutto lontani ed ignoranti delle realtà della Regione Calabria. La contestazione regionale nei confronti del Commissario Scura non viene valutata dai due soggetti governativi, sopra citati anche se sulla stampa regionale evidenti sono le continue lamentele da parte dei malati. E la Casil sia più obbiettiva in certe valutazioni, facendo meno ironia ed evitando incensamenti al governo Scopelliti che aveva sbilanciato ogni provvedimento verso le aree della Calabria, meno virtuose , dove affondano costantemente giudizi di incontestabile verità. Essa bene farebbe a manifestare attenzione, piuttosto, alle recondite ragioni che da oltre dieci anni stanno procrastinando la costruzione del nuovo ospedale della Sibaritide, che, pur finanziato, non trova la sua realizzazione che sarebbe, poi, la sintesi delle strutture ormai anacronistiche esistenti e che darebbe, finalmente, a questo territorio, una sanità virtuosa e di qualità .